Il 9 settembre si è concluso il periodo definito per l’Opa residuale di Bper su Banca Carige. In precedenza, con oltre una settimana di anticipo sull’ultimo giorno di Opa, era stato annunciato il superamento della quota di possesso necessaria ad esercitare il diritto di acquistare tutte le azioni rimaste sul mercato (squeeze out) a 0,80 €. Ciononostante, ancora il 5 di settembre, quattro giorni dopo l’annuncio, era possibile leggere notizie con titoli che dichiaravano: Opa su Carige, ecco perché conviene aderire all’Opa di Bper. Il sottotitolo annunciava: Una volta cancellato dalla borsa sarà impossibile liquidare il titolo della banca genovese. Non siamo in grado di stabilire se si tratti di incompetenza o di altro, quello di cui siamo certi è che non si citavano il concambio, il recupero delle minusvalenze, il fatto che nella peggiore delle ipotesi si sarebbero ricevuti sempre 0,80 € per azione e che avere consegnato volontariamente le azioni in Opa, avrebbe potuto inibire la possibilità di aderire ad alcune azioni di rivalsa, mentre avere ceduto le azioni allo stesso valore, perché costretti, non lo avrebbe impedito. Non si citava la fusione tra Bper e Carige, da mesi dichiarata certa entro fine anno, con tutto le possibili implicazioni. Nessuno aveva mai detto che la vera convenienza per gli azionisti sarebbe stata di mantenere le azioni con un flottante superiore al 10 % e poi convertire i titoli posseduti in azioni Bper ad un rapporto equo.
Sin dagli ultimi giorni di giugno, ci eravamo accorti di strane manovre mediatiche con cui si cercava di proiettare una percezione non corretta dei tecnicismi che rendono più o meno conveniente l’adesione ad un’Opa, in generale, e a quella in corso, in particolare. Infatti avevamo iniziato a indicare a Consob cosa stesse accadendo, facendo esposti per segnalare le anomalie che emergevano dalle domande di chi si rivolgeva a noi. Riportiamo qualche accenno sintetico su quanto inviato, senza entrare in dettagli tecnici, perché nulla potrebbe descrivere il problema meglio di quanto dettagliatamente raccontato da un azionista. Lo scopo è quello di portare a conoscenza del lettore i motivi per cui abbiamo ritenuto necessario inviarli e cosa volevamo evitare; gli obbiettivi delle iniziative saranno facilmente comprensibile leggendo la denuncia di un azionista iscritto all’Associazione Voce degli Azionisti, che aveva dato fiducia a ciò che avevamo pubblicato.
Il 30 giugno 2022 ci eravamo sentiti in dovere di presentare il primo esposto, avente ad oggetto: dichiarazioni e comportamenti di parti correlate che potrebbero condizionare le decisioni dei destinatari dell’Opa obbligatoria su Banca Carige.
Il 22 luglio 2022 abbiamo mandato il secondo con oggetto: esposto su anomalie nelle informazioni facenti riferimento all’Opa obbligatoria lanciata da Bper su Banca Carige e su contatti telefonici per fare apparire conveniente l’adesione all’Opa.
Il 27 luglio 2022 nuovo esposto con oggetto: integrazione esposti con richiesta di sospensione Opa Bper su Banca Carige.
Il 12 Agosto 2022 una quarta segnalazione, oggetto: integrazione esposti con richiesta di sospensione sell-out successivo a Opa Bper su Banca Carige.
Ora arriva la parte più importante: ecco la versione integrale dell’esposto ricevuto dall’azionista citato sopra, che, come richiesto dal mittente, abbiamo inviato elle autorità che ritenevamo avessero la competenza necessaria per prendere decisioni in merito.
ALLA ASSOCIAZIONE VOCE DEGLI AZIONISTI
Leggo gli articoli pubblicati sul sito vocedegliazionisti.it e sono iscritta all’associazione voce degli azionisti e ricevo periodicamente comunicazioni inerenti alle vicende Carige.
Sono …………..(Omissis)………… residente a …(Omissis)., via…(Omissis)…
e intendo dichiarare quanto segue:
- sono titolare di azioni Carige derivanti dalla successione di mio marito;
- in data 20 luglio mi sono recata presso la filiale di Banca Carige dove intrattengo i rapporti, per effettuare un’operazione di sportello e anche per informarmi sull’opa lanciata da Bper menzionata sulla stampa cittadina;
- uno degli addetti alla consulenza mi illustrava l’operazione, indicandomi il periodo di adesione dall’11 al 29 luglio, sottolineando la convenienza di aderire alla consegna delle azioni con un corrispettivo di 0,80 euro ciascuna, in quanto successivamente sarebbe avvenuto il delisting del titolo, con perdita totale di valore, sottolineando essere l’unica soluzione per recuperare le briciole di quello che restava di un iniziale investimento di una somma per me importante;
- durante il colloquio non mi ha minimamente accennato all’eventualità di un concambio, ma ha sottolineato unicamente che il titolo avrebbe perso tutto il valore;
- ciò non corrisponde alle informazioni riportate negli articoli del sito Voce degli Azionisti e quindi non ho aderito alla proposta;
- solo il 19 agosto mi risulta che Bper abbia reso noto di aver stabilito il concambio delle azioni Carige con quelle Bper, notizia riportata il giorno successivo dal Secolo XIX, e quindi ho appreso di un passaggio dell’opa che, sottolineo, non mi era stato indicato nella fase di colloquio con la consulente;
- in data 2 settembre mi sono nuovamente recata presso la mia filiale e chiedendo chiarimenti circa l’eventualità del concambio, la consulente ha affermato di non conoscere i dettagli, che comunque sarebbe stata una possibilità remota e che si sarebbe informata;
- inoltre mi ha chiesto come ne fossi venuta a conoscenza, sostenendo che spesso le persone parlano senza cognizione; comunque si sarebbe informata e mi avrebbe dato un riscontro;
- lunedì 5 settembre in assenza di telefonata o mail, mi sono recata nuovamente in agenzia e la consulente mi ha ricevuto, dicendomi che si era informata e che ciò che le avevo riferito corrispondeva a verità, ma che intanto ormai era tardi perché Bper aveva già oltrepassato la soglia del 95%;
- mi sento presa in giro e ho maturato la decisione di ricorrere tramite Voi alle Autorità preposte, con l’auspicio di una attenta verifica della correttezza di tutti i passaggi di questa operazione che appaiono poco trasparenti e scorretti.
Di questi episodi ho informato puntualmente mia figlia, anche perché anch’essa è titolare di azioni Carige derivanti dalla successione del papà, ma né io né mia figlia abbiamo aderito all’opa.
Intendo quindi, denunciare quanto accaduto perché ritengo che siano state commesse gravi irregolarità nello svolgimento di questa operazione essendo state fornite indicazioni incomplete e fuorvianti.
Ritengo che questa modalità di operatività omissiva sia stata determinante nel raggiungimento dell’obiettivo di ottenere la percentuale del 95% negando il diritto a me e ad altri azionisti di poter maturare ad un concambio e, nel tempo, con i guadagni delle azioni Bper di ottenere un parziale ristoro dei risparmi affidati a suo tempo alla Banca Carige, che ammontavano a circa 90.000 euro, risparmi che erano destinati per affrontare una vecchiaia serena.
Preciso che sono una cliente storica di Banca Carige, alla quale ho affidato i miei risparmi già fin dall’entrata in Borsa, e ora, dopo aver anche partecipato agli aumenti di capitale sostenendo la Banca del territorio, mi viene preclusa questa possibilità.
Vi autorizzo a trasmettere questa mia lettera alle Autorità competenti.
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Non possiamo aggiungere commenti ad una lettera che merita il massimo rispetto, per la pacatezza della spiegazione e per la determinazione con cui la signora ha agito. La ringraziamo pubblicamente per la fiducia che ci ha accordato, per avere contribuito a dare un senso compiuto ai tre anni e mezzo di denunce con cui abbiamo cercato di portare all’attenzione di tutte le autorità, i problemi del sistema finanziario nazionale. Ci auguriamo possa apprezzare la metafora che ci ha ispirato la sua reazione pacata e cristallina e la forza che emerge della sua determinazione. Se una parte significativa degli azionisti Carige avessero avuto il suo spirito, nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di espropriarli. In noi ha generato la stessa serenità che ci avvolge quando raggiungiamo un lago alpino e ammiriamo la delicatezza dei suoi colori, la trasparenza della sua acqua, la forza che esprimono le cime che lo contornano e la limpidezza dell’orizzonte che promette un percorso senza sorprese sgradite.
Qualcuno dirà:” Valori di altri tempi”. Noi rispondiamo: “Ma noi siamo di altri tempi, e siamo soggetti alla nostalgia che ci induce a rimpiangerli, perché abbiamo ii privilegio di potere capire che cosa abbiamo perso”.