Venerdì 31gennaio eravamo presenti all’assemblea per la nomina dei nuovi organi sociali. Avevamo letto dell’alto profilo di qualità dei candidati, ed era stata dagli stessi dichiarata la propria indipendenza. Noi abbiamo preferito uscire, dopo avere fatto una serie di interventi tesi a dimostrare che anche quell’assemblea non poteva essere ritenuta valida da noi, esattamente come quella che l’aveva preceduta e di cui era la diretta conseguenza.
Bene, al di là della decisione di voto, facciamo i migliori auguri ai nuovi Amministratori e Sindaci di operare effettivamente in piena autonomia e indipendenza, come da loro dichiarato.
Perché leggiamo allo stesso tempo, dalla documentazione ufficiale della banca (il prospetto informativo per l’aumento di capitale), che ci sono operazioni, sorte durante il commissariamento, la cui conclusione sarà affidata al Consiglio di Amministrazione eletto con il voto cui abbiamo preferito non partecipare.
E’ questo organo amministrativo effettivamente libero di valutare queste operazioni autonomamente, ed eventualmente di non condividerne la conclusione?
Possiamo parlare di indipendenza dei suoi futuri componenti, sapendo che gli stessi saranno tutti chiamati a proporre a una prossima assemblea la rinuncia a tutte le azioni proposte dalla banca nei confronti di una controparte (Apollo / Amissima) alla quale sono appena stati riconosciuti, dai commissari di una banca da loro dichiarata “a rischio di dissesto”, oltre 125 milioni di indennizzi a titolo transattivo? E alla quale però, in sede di proposizione dell’appello, sono stati richiesti dagli stessi commissari non più 1.2 miliardi, ma pur sempre oltre 450 milioni di danni!
Sono le persone elette dopo che eravamo usciti, effettivamente libere di valutare questo “completamento” di una così brillante operazione? O il loro agire sarà vincolato, o meglio, era già vincolato a compiere questo atto?
Alla luce di questo, richiamiamo l’attenzione delle Autorità tutte, e di Consob in particolare, in merito alla valutazione di indipendenza che i nuovi organi svolgeranno riguardo loro stessi.
Perché qualcosa ci dice che questo nuovo Consiglio di Amministrazione magicamente valuterà positivamente, e all’unanimità, di sottoporre questa proposta a noi soci di qui a breve, come una delle principali urgenze di questa banca, che di urgenze invece ne ha ben altre.
Certo a seguito di questa nostra domanda lo farà avvalendosi del parere di chissà quanti legali, in modo da “foderare” meglio e rendere più “resistente” la valutazione di operazioni che, probabilmente, sono già state decise da altri.
Chiudiamo proprio parlando di consulenti e di consulenze, legali e non: girano voci che la gestione commissariale sia stata a maglie larghe, larghissime per quanto riguarda i costi di consulenza, si parla di 15 milioni a Boston Consulting Group, di quasi 10 a Ubs, e via così arrivando a somme che rasentano i 30, 40, 50 milioni.
Tema interessante per una gestione svolta da pubblici ufficiali…
Ebbene, sarà questo nuovo Consiglio di Amministrazione libero di valutare autonomamente l’appropriatezza di queste incredibili spese, quando si troverà a doverne saldare il conto (se non già fatto dai commissari), o a valutarne la validità, per esempio quando – come si è letto sui giornali – si troverà a dover rifare il piano industriale?
Sarete voi, neo amministratori, liberi di prendere, nel caso fosse opportuno, i dovuti provvedimenti e azioni a tutela del patrimonio della banca?
In assemblea avremmo avuto interesse a conoscere la risposta a queste domande, ma abbiamo preferito non porle perché immaginavamo una risposta simile a quelle ricevute: non possiamo parlare per loro, non sussiste nessun vincolo, i commissari non hanno trasmesso alcun impegno, eccetera eccetera.
Ma ci interessa ancora di più osservare l’operato di ciascuno di voi, nuovi amministratori e nuovi sindaci e per questa ragione Vi ricordiamo che avete raccolto una eredità pesante, e da valutare molto, molto attentamente…”
Grazie per l’attenzione e buon lavoro