Il 13 luglio abbiamo fatto un ultimo esposto sulla raccolta deleghe, per stimolare approfondimenti sull’anomala raccolta realizzata da Computershare, per l’assemblea del 20 settembre 2019. L’anomalia è nei numeri, nell’espressione di voto e nella meraviglia di chi ha scoperto solo dopo avere conferito la delega, di avere perso anche il diritto di rivalsa, come si potrà verificare se si ha la pazienza di leggere l’esposto.
Non l’abbiamo pubblicato prima, perché non ritenevamo corretto esercitare un’indebita pressione sulle istituzioni in indirizzo. Ora che sono scaduti i termini di conservazione obbligatoria, lo rendiamo noto affinché i nostri lettori sappiano che abbiamo fatto anche quest’ultimo tentativo.
Spett.le
CONSOB – Commissione Nazionale per le Società e la Borsa
Via Giovanni Battista Martini, 3
00198 Roma
Racc. a/r anticipata via PEC (consob@pec.consob.it)
Spett.le
Procura della Repubblica di Genova
Piazza Portoria, 1
16121 Genova
Racc. a/r anticipata via PEC (prot.procura.genova@giustiziacert.it)
e per conoscenza
Spett.le
Commissione Parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario
Camera dei Deputati
Palazzo Montecitorio
Piazza Montecitorio, 00186 Roma
Racc. a/r anticipata via PEC (camera_protcentrale@certcamera.it)
Genova 13 luglio 2020
Oggetto: verifica liceità e legittimità della raccolta delle deleghe assemblea Banca CARIGE del 20 settembre 2019 tramite Computershare – richiesta di sequestro/acquisizione
La sottoscritta Associazione, premesso che:
- come già reiteratamente segnalato in diversi esposti inviati dal Sig. Franco Corti e da altri azionisti di CARIGE in occasione dell’assemblea del 20 settembre 2019 di Banca CARIGE, convocata onde deliberare l’ultimo aumento di capitale (che, come è noto, di fatto ha comportato un vero esproprio a danno dei precedenti azionisti privandoli del diritto di opzione e nel contempo fissando un prezzo di emissione vile e totalmente avulso dal valore del patrimonio netto: il prezzo è stato fissato in base un preteso “valore” di CARIGE di 55 milioni di euro a fronte di un patrimonio netto di circa 1 miliardo e 700 milioni di euro) vi è stato un abnorme numero (16.517 su 20.289 votanti) di deleghe rilasciate tramite Computershare s.p.a. (rappresentante designato da CARIGE), mentre nelle assemblee che hanno preceduto e seguito quella del 20 settembre 2019, le deleghe conferite a Computershare sono state: 10 (DIECI) il 20 settembre 2018, 5 (CINQUE) il 22 dicembre 2018, 3 (TRE) il 31 gennaio 2020 e, conteggiando le sole persone fisiche, 11 (UNDICI) il 29 maggio 2020;
- pare evidente che una simile differenza (oltre 1 a 2.220) non possa che essere frutto di anomalie nella raccolta di deleghe;
- evidenziato che di tali 16.517 voti, ben 15.620 sono stati favorevoli alla delibera di aumento di capitale, 798 sono gli astenuti e solo 99 i contrari, si aggiunge che Proxitalia (unico soggetto abilitato alla sollecitazione di voto favorevole e alla relativa raccolta di deleghe), non solo ha raccolto 912 deleghe, ma 853 hanno votato a favore, 45 hanno disposto per l’astensione e 14 hanno disposto per il voto contrario (nonostante la contraria sollecitazione) e da una banale proporzione si evince che chi ha sollecitato il voto favorevole, ha registrato voti contrari in misura percentuale tre volte superiore (circa 1,5%) a quella (0,6%) espressa (spontaneamente) tramite Computershare da un numero impressionante di persone;
- già i dati statistici e comparativi di cui sopra inducono a ritenere che vi sia stata una illecita o illegittima sollecitazione di voto;
- a ciò si aggiunga che la raccolta deleghe tramite Computershare è avvenuta diffondendo una sorta di “slogan”, frutto di distorte informazioni (CARIGE non era in alcun modo a rischio di default): votate si, così salvate la banca e i posti di lavoro;
- ancora: molti azionisti erano anche dipendenti di CARIGE e, in evidente conflitto d’interesse, hanno preso contatto con i correntisti che detenevano azioni di Banca CARIGE nel portafogli titoli e li hanno invitati a votare, sotto la pressione psicologica dei concetti sintetizzati nel citato “slogan” che, si ribadisce, è frutto di distorte informazioni;
- come da denuncia fatta da un azionista nell’assemblea del 31 gennaio 2020, senza che fosse formulato alcun chiarimento in merito, nessuno dei dipendenti che ha sollecitato il conferimento di delega e il voto favorevole, ha riferito ai deleganti che, se avessero votato a favore, non avrebbero potuto far valere azioni risarcitorie per l’iperdiluizione subita a seguito dell’esclusione del diritto di opzione e sul punto -in riferimento all’interesse sociale che solo a mente dell’art. 2441 cod. civ. può legittimare tale esclusione- si evidenzia che ad oggi, non solo CARIGE non è stata ammessa alle quotazioni, ma il preteso piano industriale, già chiaramente evanescente in allora, si è ormai dissolto all’orizzonte e il Tribunale UE -come da recenti notizie di stampa- ha ritenuto illegittima la mancata pubblicazione da parte di BCE del provvedimento di Commissariamento e ordinato alla stessa di renderlo pubblico, il che getta ulteriori ombre (ad essere benevoli) sulla trasparenza e legittimità dell’intera operazione;
- sono state raccolte informazioni che attestano come i dipendenti CARIGE chiedessero di lasciare le deleghe firmate e provvedessero ad inviarle loro stessi via fax a Computershare, impedendo -peraltro- di fatto un ripensamento;
- molti azionisti che hanno espresso il loro voto favorevole tramite Computershare hanno poi, in diverse occasioni, manifestato l’assoluta carenza di consapevolezza circa la portata e gli effetti di tale voto di talché pare evidente che le deleghe siano state rilasciate in assenza di informazioni corrette e a fronte di “messaggi” distorti;
- sul tema sono state poste domande specifiche agli Amministratori durante l’assemblea di Banca CARIGE del 30 gennaio 2020, senza ottenere risposte, nemmeno quella relativa alla semplice domanda di quante deleghe fossero state raccolte in quell’occasione;
- dopo gli ultimi avvenimenti, i piccoli azionisti si sono decisi a costituire un’associazione nella speranza che le loro istanze trovino la considerazione che meritano.
Ciò premesso si richiede che:
- siano svolte indagini e/o ispezioni per accertare la regolarità della raccolta deleghe e, ove si versi in una illegittima sollecitazione di voto, la correttezza e completezza delle informazioni fornite agli azionisti che hanno conferito delega tramite Computershare.
- le deleghe di voto per l’assemblea CARIGE del 20 settembre 2019 conferite tramite Computershare siano acquisite da CONSOB esercitando i poteri di cui all’art. 115 comma 1, lettera c) TUF, anche al fine di scongiurare la distruzione delle stesse che potrebbe avvenire a settembre 2020;
- ove l’Autorità Giudiziaria ritenesse i fatti di cui sopra meritevoli di indagini, la sottoposizione a sequestro di dette deleghe.
Dal canto nostro ci dichiariamo disposti a qualsiasi tipo di collaborazione riteneste utile e teniamo a disposizione i precedenti esposti e gli articoli nei quali abbiamo cercato di dare evidenza delle numerose anomalie verificatesi dopo il commissariamento.
Con osservanza
Associazione Voce degli Azionisti
Il Presidente
Franco Corti