Su Paolo Savona erano emerse potenziali incompatibilità a ricoprire l’incarico di Ministro agli Affari Europei, a causa del suo ruolo di presidente nel fondo speculativo Euklid, ricoperto sino a poco tempo prima dell’incarico governativo. Le polemiche si erano accentuate a causa di un possibile errore nell’aggiornamento delle cariche sociali alla camera di commercio cui era iscritta quella società. Sono seguite smentite, dichiarazioni, deduzioni e ipotesi. Alla fine degli scambi d’opinione, il Prof. Savona ha mantenuto il ruolo di ministro. I dubbi sull’opportunità di quella conferma, sono rimasti, anche se sembra che la mancata correzione sul registro delle imprese fosse dovuta a un disguido imputabile a incomprensioni tra gli avvocati e i commercialisti che avrebbero dovuto gestire quella pratica.
Le ragioni che avevano sollevato i dubbi erano più che legittime e alcune non ancora definitivamente chiarite. Quand’anche la dubbia compatibilità tra i due incarichi potesse non essere considerata un impedimento formale, ragioni di opportunità etica e politica avrebbero dovuto sconsigliare la permanenza del Professor Paolo Savona in quell’incarico. Infatti, come riportato da quotidiani, risultava che possedesse ancora cinquantamila azioni di quel fondo e un non trascurabile patrimonio di circa 1,3 milioni in Svizzera. Anche in questo caso nulla di perseguibile, ma molto criticabile, se si considera che avesse più volte sostenuto che l’Italia dovesse uscire dall’euro, che il governo di cui era ministro consigliava l’acquisto di titoli di stato nazionali e lui teneva una somma rilevante in un paese che lo riparava da possibili svalutazioni, nel caso le sue proposte politiche si fossero realizzate.
Ora cerchiamo di capire cosa faccia il fondo Euklid LTD, dove è stato costituito e chi lo abbia fondato. Il fondo ha sede a Londra, è di diritto britannico, tra i soci fondatori ci sono: Antonio Simeone, Francesco Di Leva e Mario Giancola; poi si è aggiunto l’avvocato Gianluigi Guida. Sono tutti molisani e con elevate competenze nelle nuove tecnologie e loro applicazioni alla finanza. Paolo Savona, che aveva avuto come allievo Antonio Simeone, è stato certamente abile nel cogliere le potenzialità del gruppo, perché oltre ad investire nel loro progetto, aveva scelto Guida come consulente del suo ministero.
Euklid è un fondo speculativo. Mediante il ricorso a complicati algoritmi e l’utilizzo d’intelligenza artificiale, cerca di trarre profitto con un rapido succedersi di operazioni, acquistando e vendendo azioni, anche allo scoperto. La velocissima capacità di reazione alle variazioni d’umore degli investitori, aiuta a cogliere le inversioni di tendenza dei mercati e consente di anticipare con facilità i comportamenti più lenti di chi analizza personalmente, decide cosa fare e poi inserisce l’ordine di negoziazione e nulla può fare sui titoli non posseduti. Sembra una tattica vincente, i risultati danno ragione ai giovani fondatori e all’intuito di Palo Savona che ha investito sulle potenzialità del progetto subito dopo la costituzione della start up.
Che cosa può aumentare la profittabilità delle negoziazioni gestite in automatico da algoritmi e memoria artificiale? La volatilità dei mercati e le dichiarazioni inattese fatte mentre la negoziazione titoli è aperta, perché favoriscono le reazioni scomposte degli investitori. Chi può vendere allo scoperto ha un vantaggio, che s’incrementa ulteriormente se la tecnologia gestisce la sua strategia.
Che cosa indebolisce la strategia dei fondi speculativi e rafforza una sana gestione degli investimenti tesi a sostenere l’economia reale? Un movimento degli indici costante in una direzione, perché segue i fondamentali e genera una bassissima volatilità e le dichiarazioni a mercati chiusi, sapientemente preparate per non sorprendere gli investitori e favorire reazioni consapevoli agli operatori finanziari.
Ritorniamo al Prof. Paolo Savona. Nonostante le polemiche, martedì 5 febbraio 2019 è stato nominato presidente di CONSOB e alle obiezioni sull’inopportunità di quella nomina, la risposta ufficiale era che il problema del conflitto d’interesse non potesse porsi, perché Euklid era un fondo di diritto britannico.
Un mese dopo, l’Espresso pubblicava un articolo in cui evidenziava come Paolo Savona, quando ancora ricopriva l’incarico di Ministro degli Affari Europei, convocato al senato dalla commissione Finanze e Tesoro, per parlare della sua candidatura alla presidenza di CONSOB, avesse dimostrato una forte preparazione sull’applicazione di algoritmi e tecnologia avanzata alla finanza. La sua soglia di attenzione sull’argomento era confermata dal coinvolgimento, come consulente al ministero, dell’avvocato Gianluigi Guida, come già accennato figura di spicco in Euklid. L’interesse del professore per la finanza tecnologica era antecedente al 2017. Anno in cui aveva accettato la presidenza di Euklid, probabilmente perché conosceva il socio fondatore Antonio Simeone, che era stato suo allievo e collaboratore alla Luis di Roma.
Nella lunga premessa abbiamo esposto solo fatti riportati dai media, quindi noti a molti, da cui emergono con chiarezza l’interesse e la consapevolezza delle applicazioni tecnologiche alla finanza, da parte del nuovo presidente CONSOB. Abbiamo anche esposto cosa possa accentuare o moderare l’impatto negativo sugli investitori, derivante dalla loro applicazione.
Ora vediamo cosa è accaduto in un breve periodo nella negoziazione titoli, mettendo in rapporto le oscillazioni degli indici con decisioni e dichiarazioni pubbliche:
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- Il 9 marzo Consob emette un comunicato stampa, facilmente rintracciabile sul suo sito, con cui spiega perché non ritenesse di dovere sospendere le vendite allo scoperto. Lo fa per dare risposta alle numerose sollecitazioni di chi riteneva che la mancata sospensione favorisse la speculazione. La decisione sarà, in seguito, giustificata con un spiegazione: “Erano una parte trascurabile delle contrattazioni totali”. Si noti che l’indice Hall Share dalla chiusura del 20 febbraio aveva perso più del 26% con una media di flessione giornaliera superiore al 2%.
- Il 12 marzo Christine Lagarde fa la dichiarazione pubblica che affossa le borse europee e l’indice porta le perdite dal 20 febbraio a oltre il 40% e la flessione media giornaliera supera il 3%.
- Il 13 marzo Consob sospende le vendite allo scoperto su 85 titoli negoziati sulla borsa italiana, il 16 marzo i titoli su cui è vietata la vendita allo scoperto scendono a 20 e nella sera di martedì 17 è annunciato il divieto di vendite allo scoperto per tre mesi. Nel comunicato che dovrebbe spiegare le motivazioni di quella delibera, si legge: “Abbiamo proibito le vendite allo scoperto perché non era più possibile distinguere tra le forme speculative propriamente definite, dai comportamenti pratici degli operatori”.
- Non riusciamo a spiegarci quel tira e molla sulle vendite allo scoperto, ma comprendiamo benissimo perché, da quella sera alla chiusura del 31 marzo, l’indice ha guadagnato più dell’11% ad una media di rivalutazione giornaliera pari a 1,135%.
- Ci permettiamo un suggerimento: Un modo certo per distinguere le forme speculative dalle vendite dei risparmiatori, è quello di vietare le vendite allo scoperto.
Lasciamo considerazioni di merito e giudizi sugli attori che hanno interagito sulla scena ai nostri lettori. Noi ci limitiamo a esporre fatti e notizie che riteniamo, dovrebbero essere noti a molti. Dobbiamo ancora evidenziare una sequenza di numeri che, se analizzati con la consapevolezza delle considerazioni esposte in neretto sopra, possono rappresentare una realtà cui molti di noi non sono soliti prestare attenzione. Il giorno 13 marzo l’indice ha perso circa il 17%, il giorno successivo ha recuperato il 17% prima di ridimensionare i guadagni sino a circa il 7%. Consideriamo solo due cambi di direzione e non altri eventuali possibili e cioè (-17 + 17-10). Sappiamo che il calcolo che presentiamo non sia matematicamente perfetto, lo proponiamo per rappresentare ordini di grandezza comprensibili a tutti. Un normale investitore avrebbe perso il 10%. Un fondo cui è consentito vendere allo scoperto e, quindi, di trarre profitto anche quando l’indice scende, avrebbe fatto una plusvalenza del 44%, proprio in conseguenza dell’altissima volatilità generata dalle dichiarazioni pubbliche.
Terminiamo con la sintesi di un articolo pubblicato da La Repubblica sabato 28 marzo, che ha fatto riferimento a un’intervista pubblicata da Il Sole 24 Ore ad Antonio Simeone, in cui si evidenzia che gli algoritmi che supportano la strategia del fondo Euklid, hanno incrementato del 30-50% le vendite allo scoperto dal11 febbraio e i risultati sono stati molto soddisfacenti, senza precisare il loro reale rendimento, perché il regolamento del fondo Euklid non consente la citazione di numeri precisi. Il giornalista che l’ha scritto è Ettore Livini e termina così: “I suoi soci non potranno certo lamentarsi“. Il titolo era: “Euklid anticipa la crisi delle borse e Savona incassa“. Noi ringraziamo l’autore e Repubblica