Finalmente possiamo riportare una risposta. Marco, nel suo intervento, aveva posto 4 domande ed ha ottenuto una risposta. Valuteremo i contenuti nel commento ed esporremo il percorso delle dichiarazioni che hanno portato a quella risposta, perché crediamo che possano spiegare la rassegnazione e il senso d’impotenza che pervade gli azionisti che decidono di partecipare a un’assemblea, senza che nessuno gridi allo scandalo o prenda provvedimenti per dare almeno una parvenza del rispetto dovuto a chi, dopo avere investito e perso i suoi risparmi, decide di validare il passaggio assembleare con la propria presenza.
Intervento di Marco B.
Buongiorno, mi chiamo Marco e sono un piccolo azionista.
Oggi non intervengo per esporre le ragioni per cui votare l’una o l’altra delle liste presentate.
Piuttosto, dichiaro di non voler essere coinvolto a nessun livello di responsabilità in ciò che delibererà quest’Assemblea.
Oggi voglio solo illustrare alcuni dei motivi che mi portano ad assumere questa posizione.
Vorrei porre alcune domande a chi ha ricoperto il ruolo di Presidente della Banca prima, e di Commissario Straordinario poi, il Dottor Modiano:
1. Nel corso dell’assemblea del 22 dicembre 2018, un azionista chiedeva quale incidenza avessero sulle perdite di Banca CARIGE le vendite forzate di crediti deteriorati imposti dalla Vigilanza BCE. Lei, con disinvolta naturalezza, rispondeva che è noto a tutti come il mercato degli NPL sia imperfetto. Le sembra normale che un ente di vigilanza sovranazionale imponga perdite che vanificano i risparmi dei cittadini, anziché imporre ai politici di varare leggi in grado di ridurre i tempi del recupero crediti al livello medio delle nazioni europee?
2. Lei e gli altri commissari, avete voluto fare una pulizia esemplare dei bilanci di Banca CARIGE, vendendo una quantità abnorme di NPL, facendone gravare il peso sui vecchi azionisti, e trasferendone i benefici sui nuovi azionisti. Come può avere preso questa decisione avendo la consapevolezza che avrebbe generato perdite anomale, come deducibile dalla sua risposta in Assemblea del dicembre 2018, prima ricordata?
3. Nel corso dell’Assemblea del 20 settembre 2019 un azionista, consapevole che in Europa i tassi fossero, in molti casi, anche negativi, Le chiese come fosse possibile avere sottoscritto un prestito obbligazionario fino al 16%, vicino alla soglia di usura, con un prestatore che si chiama Fondo Interbancario di Tutela Depositi. Lei ha risposto che già il tasso originario del 13% era per la verità un tasso molto alto, che aveva il significato di essere un incentivo a che l’assemblea accettasse la conversione in capitale del subordinato stesso: e ciò equivale, aggiungo io, a spingere gli azionisti ad approvare l’aumento di capitale proposto! Chiedo ai dottori Lener, Modiano e Innocenzi come possa essere definito un simile comportamento da parte di una funzione al vertice di un CdA, e pagata proprio dalle persone che egli stesso vorrebbe condizionare?
4. Concludo ponendo un’ultima domanda al Dottor Modiano: sulla base delle considerazioni e domande fin qui espresse, come potrei assumermi la responsabilità di validare questa assemblea col mio voto, qualunque esso sia?
Prima di rispondere, consideri che sono una persona con un forte orientamento etico, e rispettosa dei diritti.
Grazie
Nostro commento
La prima domanda evidenzia che nell’assemblea del 2018, l’allora presidente di Banca CARIGE aveva pubblicamente affermato che era noto a tutti che il mercato degli NPL fosse imperfetto, a giustificazione delle perdite contabilizzate dalla banca a seguito delle reiterate cessioni. Nell’assemblea del 31 gennaio 2020 non ha risposto alla domanda se ritesse normale che un’istituzione europea imponesse cessioni che provocavano perdite ai risparmiatori, anziché imporre alla politica l’approvazione di norme che riducessero il tempo necessario al recupero crediti, almeno al livello medio dei paesi europei.
Anche alla seconda domanda non è stata data alcuna risposta sul perché fossero stati venduti più NPL di quanti imponesse BCE. Ovviamente se un commissario ritiene che la cessione avvenga su un mercato che penalizza il venditore, come potrebbe giustificare una vendita superiore al minimo indispensabile? Soprattutto se la domanda gli è stata rivolta da chi ha pagato quelle decisioni e a votare saranno coloro che si sono appropriati della banca e hanno tratto benefici da quelle decisioni.
Alla terza domanda, in cui si ricordava che nell’assemblea del 20 settembre 2019, sempre il commissario Modiano, aveva dichiarato che il tasso del 16% sul prestito obbligazionario fosse stato concordato così elevato per indurre gli azionisti ad aderire alla ricapitalizzazione, si è tentato di dare una risposta. Si è dichiarato che si è concordato un tasso così elevato per evitare che l’Europa lo considerasse un aiuto di stato. La domanda era: come potesse essere definito il comportamento da parte di una funzione al vertice di un CdA, e pagata proprio dalle persone che egli stesso ha cercato di condizionare sottoscrivendo un tasso così elevato?
Ora aggiungiamo due considerazioni.
• Come tutti possono costatare, anche in quest’occasione non è stata data una risposta alla domanda, ma si è cercato di porre rimedio a una risposta precedente. Attenzione, però, anche questo tentativo di recupero aggrava la responsabilità dei commissari.
• Se esisteva il pericolo che il prestito subordinato sottoscritto da SVI fosse considerato aiuto di stato, come mai non si è proposto agli azionisti che sarebbero certamente stati lieti di sottoscriverlo anche a un tasso significativamente inferiore. Per ottenere l’adesione, sarebbe stato sufficiente presentare un piano industriale sostenibile anche alla luce dei nuovi parametri richiesti della vigilanza BCE per il 2019.
La quarta domanda è rimasta senza risposta. Eravamo certi che nessuno ci avrebbe provato ed è per questa ragione che abbiamo preferito uscire. Persone con un radicato orientamento all’etica e al rispetto dei diritti non avrebbero mai potuto validare quell’assemblea con la propria presenza al momento del voto.