Scritto da Mariano
Accecati da vari specchietti delle allodole e intontiti da miriadi di “rumore” alternativamente, positivi o tragici, pongo una semplice e disarmante domanda.
Il fondo volontario che, con la mano sul cuore, ha sottoscritto bond tier2 di 318,00 milioni al tasso del 13,00% (poi 16,00%) sta riflettendo (per la seconda volta) se accettare (vedremo se scavalcando assemblea o meno) offerta a “sconto” da un soggetto “terzo”. Perché pensare a un “regalo” a fondi invece di rinegoziare a tassi sostenibili bond ?Vedi importi diversificati, scadenze varie, tassi adeguati. Se ci fosse vigilanza, logica e consequenzialità queste cose non dovrebbero avvenire.
Nostro commento.
Probabilmente siamo finiti su scherzi a parte, o, forse, la certezza d’impunità rende normali comportamenti da commedia dell’assurdo, soprattutto se si pensa che quel fondo americano ha fatto una proposta dichiarata irricevibile dal fondo volontario e i commissari hanno chiesto sobrietà a un azionista che vorrebbe un piano industriale e, aggiungiamo noi, la sua mancanza era l’unico motivo per cui si era astenuto dall’approvare la quarta ricapitalizzazione.
Scritto da Tiziano
Avevo alcune domande, alle quali Vi pregherei di rispondere. Io non ho capito perché I Malacalza in dicembre si sono astenuti , arrestando così tutto il decorso. Hanno fatto bene o fatto male? Ora, leggendo la Repubblica e seguendo anche il Sole 24 ore , i Malacalza continuano a dire che si aspettano dai “Commissari” un progetto industriale. Secondo loro , che Apollo entri nella proprietà di Carige è solo un discorso finanziario e non industriale e preferiscono che entri anche un’altra Banca. Dicono una cosa giusta o sbagliata? I Commissari dicono che stiano sereni! I Malacalza sono degli stupidi masochisti? Perché i Commissari non si mettono d’accordo con i Malacalza? Questi Commissari sono degli incompetenti? Stanno andando (o sono andati) tutti in fumo i ns. capitali qui investiti?
Nostre risposte
Gentilissimo Tiziano le rispondiamo sinteticamente, perché le risposte sono implicitamente e ampiamente contenute negli articoli che abbiamo progressivamente pubblicato. Noi evidenziamo ciò che altri non dicono e lasciamo che sia il lettore a formarsi una propria opinione. Cominciamo dalla prima domanda:
- Se Malacalza Investimenti avesse approvato la quarta ricapitalizzazione, la BCE avrebbe potuto richiedere una maggior copertura dei crediti deteriorati e un capitale di rischio più elevato e, in conseguenza, una quinta ricapitalizzazione. Gli azionisti, convinti che sarebbe stata risolutiva, avrebbero versato nuovo capitale. Risultato? Gli azionisti avrebbero visto sparire il denaro versato per la quarta volta, senza che nessuno desse loro una spiegazione accettabile sulle motivazioni che ne rendevano necessaria una quinta.
- Malcalza Investimenti chiede esplicitamente un progetto industriale, perché è la vera soluzione per Banca Carige, come per tutte le banche medie italiane. Implicitamente, si aspetta che la vigilanza BCE tratti Banca Carige come le altre banche. Se legge l’articolo pubblicato sul sito da alcuni giorni “L’indicatore della paura”, non le sarà difficile capire che Banca CARIGE potrebbe valere undici volte il valore attuale di mercato, se i vincoli che le impone la vigilanza BCE fossero equivalenti a quelli di altre banche.
- Noi non crediamo che i commissari e gli amministratori siano degli incompetenti. Osservando superficialmente quanto accaduto, si potrebbe anche pensarlo. Conoscendo le regole che si sono insinuate nel mondo del lavoro da quando la meritocrazia ha lasciato il posto alle persone che per fare carriera dicono sempre di si a chi potrebbe favorirla, sono semplicemente uomini che hanno imparato a navigare in un mondo che non ci piace e che stiamo cercando di cambiare. Crediamo che quanto esposto sia anche la vera ragione per cui i commissari non possano trovare un accordo con Malacalza Investimenti.
- Nelle ricapitalizzazioni, gli azionisti hanno versato 2,2 miliardi, 1,5 dei quali è stato reso intangibile dalle regole imposte dalla vigilanza BCE. Noi abbiamo provato a sollevare il problema della violazione dei nostri diritti costituzionali, perché non vogliamo che quei soldi siano regalati a chi cercherà di entrare nell’ultima ricapitalizzazione, nel caso fosse imposta senza diritto di opzione per i vecchi azionisti, che, in questo caso, non avrebbero più alcuna possibilità di recuperare i risparmi investiti in Banca CARIGE.
- Malacalza Investimenti chiede un’aggregazione con altro istituto di credito, anche se non sarà facile che qualcuno si faccia avanti. Il motivo è chiaramente spiegato nella risposta data a Beppe nell’articolo “Dubbi e domande” pubblicato il 19 giugno.
Scritto da Antonella
Leggo ora Vostra mail inviatami per conoscenza, riguardante la lettera indirizzata al Presidente della Regione Liguria e al Sindaco di Genova.
Desidero ringraziaVi ed esprimere il mio sconcerto nell’ apprendere che nessuna delle Istituzioni, interpellate con la Vostra lettera del 19 maggio, abbia ritenuto di interpellarVi, ma che a distanza di un mese, neanche si siano degnate di rispondere.
Come se non bastasse già, per i clienti e azionisti Carige, assistere ai continui balletti di annunci di fidanzamenti o probabili matrimoni con pseudo-pretendenti che man mano si defilano, per lasciare la promessa sposa sempre meno richiesta, sempre meno desiderata? E’ chiaro che noi ci si chieda come mai…. dote poco interessante? Troppo poco cospicua?
Ma appunto qua la cosa non quadra e il mistero si infittisce : la ” famiglia” della “sposa” era da tempo che non agiva da sola…
Giustamente preoccupati del buon nome e del buon esito del matrimonio, i parenti europei, quelli più importanti, di peso, si erano fatti premura di seguire da vicino tutta la faccenda da un sacco di tempo, consigliando, ponendo condizioni, restrizioni….
Purtroppo non è la storia di una principessa indiana, ma di una Banca, una banca che era solida, di cui evidentemente non si capisce qualcosa, qualcosa che deve essere importante per qualcuno. Qualcosa che sfugge o è nascosto agli occhi dei più, incomprensibile o nascosto a chi invece i soldi ce li ha “soltanto investiti “, quei risparmiatori che man mano che si va avanti sentono odore di bruciato e oltre al danno non possono sopportare anche la beffa di sentirsi non considerati e trattati da stupidi idioti ignoranti, solo perché non sono “addentro” alle stanze della finanza, alle stanze degli accordi.
Solo burattini da manovrare, far firmare e far versare quando ha fatto comodo, e ora? Che cosa è cambiato nei loro confronti? Dov’è questa benedetta trasparenza? Dove sono i cambiamenti?
Ci vogliono tutti laureati in economia e finanza con specializzazione bancaria per scartare l’ipotesi di continuare così? Pensano le Istituzioni Italiane ed Europee che un contadino abbia meno diritto a spiegazioni e rendicontazioni “comprensibili ” su che fine faranno i suoi risparmi quando li affida ad una banca?
E per ” comprensibile” non s’intende la banale spiegazione “del come io ti do i miei soldi e non solo non ricevo un ‘ interesse, ma basta affidarli un momento che ” zac” , colpo di bacchetta magica, spariscono !”…Ops.. la congiuntura, i mercati, le difficoltà interne, la crisi finanziaria, la bolla ecc. ecc…
Mi scuso per il sarcasmo, ma non se ne può più. Dov’è la svolta, la gente vuole i propri risparmi, eravamo già pieni di esempi di ” maghi” della finanza che hanno rubato.
Possibile che non si capisca che se “a fare il furbo” non è un truffatore qualsiasi che s’incontra per caso, ma è una banca, il risultato è devastante? Si mette in moto un ciclo di sfiducia che va a investire ben più vaste aree della banca stessa, come un’onda si propaga e non si sa dove arriva, e nonostante ciò si vuole continuare a ” privilegiare” e “proteggere” entità finanziarie piuttosto che risparmiatori, persone?
I Vostri articoli che ho appena letto sul sito sono un elenco pieno di fatti, dubbi e domande che indubbiamente sono degni di attenzione da parte della magistratura.
Ringrazio per il tempo dedicato, e invio i miei più cordiali saluti.
Nostro commento
Gentilissima Antonella, grazie per averci dedicato il suo sfogo, che riteniamo sia più che legittimo e avrebbe meritato di essere presentato senza alcun commento, perché è una fotografia perfetta di una cosa che nessuno è mai riuscito a fotografare: uno stato d’animo. Qualsiasi risposta volessimo dare, sarebbe una ripetizione di cose già scritte. Avremmo voluto chiudere pubblicando il suo sfogo, reiservndogli un rispettoso silenzio. Poi un pensiero fugace ha attraversato la nostra mente e un brivido a percorso il nostro corpo.
Noi avevamo creato il sito perché volevamo lasciare un mondo degno di essere vissuto ai nostri figli. Volevamo restituire l’etica alla finanza, il senso del dovere alle istituzioni, il rispetto dei diritti come condizione primaria per una convivenza civile. Volevamo eliminare le cause che generano la diffidenza che permea con sistematicità le relazioni umane. La considerazione quasi automatica con cui il cervello ha bloccato le nostre intenzioni è stata una riflessione che avevamo appreso sui banchi di scuola. Quando nelle società civili a compiere i soprusi erano gli individui, i danneggiati si rivolgevano alle istituzioni. Quando le istituzioni facevano finta di non vedere, di non capire, o, peggio ancora, erano conniventi, la rabbia montava e scoppiavano le rivoluzioni. Speriamo che a generare quel fugace pensiero sia stato solo il primo caldo, non l’intuizione che l’uomo non abbia imparato nulla dalla storia.