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Il 6 agosto Banca CARIGE ha comunicato l’apertura di una DATA ROOM a favore di CCB, noi abbiamo affrontato il tema in un articolo e abbiamo mandato l’ottavo esposto a CONSOB, per segnalare che la concessione di 29 +7 mesi a CCB e, contemporaneamente, avere punito con commissariamento ed esproprio gli azionisti che avevano chiesto un piano industriale che poteva essere elaborato in una dozzina di settimana, ci sembrava una vera ingiustizia. Soprattutto se si aggiunge questo privilegio a tutti gli altri concessi al nuovo arrivato.
Non abbiamo ancora reso pubblico l’esposto perché ci sembra corretto lasciare alle istituzioni un intervallo di tempo sufficientemente ampio per valutarlo in totale autonomia.
Poi abbiamo letto molte considerazioni sul bilancio di Banca CARIGE, sulle perdite e sulla sottolineatura che non aveva fatto accantonamenti per le azioni di rivalsa degli azionisti piccoli e grandi. Abbiamo maturato l’impressione di essere considerati un problema per la banca, un impedimento al suo ritorno alla normalità, quasi un fastidio.
Ora abbiamo deciso di pubblicarlo perché la realtà è ben diversa da quella che sembra galleggiare nell’aria e noi riteniamo che se qualcuno senta violato un proprio diritto, debba cercare di tutelarsi con tutti i mezzi che sono a sua disposizione.
Sarebbe bello che chi informa, lo facesse nel modo più trasparente possibile, quindi, o non sottolinea un dettaglio, oppure dovrebbe dare l’informazione completa. Portiamo due semplici esempi:
- Si potrebbe non fare alcun cenno agli accantonamenti per azioni legali, ma se si pone l’accento sulla scelta di non farli, perché si considera la soccombenza possibile ma improbabile, bisognerebbe aggiungere che, se fosse stata considerata probabile, si sarebbe dovuto pianificare una nuova ricapitalizzazione.
- Se si dice che l’investimento del FITD ha generato perdite quasi del 50% perché l’ha svalutato nel bilancio 2019, sarebbe corretto aggiungere che la contabilizzazione di quelle perdite è dovuta allo sconto concesso a CCB e non a una perdita di valore attribuibile a banca CARIGE; anche il riconoscimento dei danni ad Apollo e società collegate è riconducibile all’accordo con lo stesso soggetto, esattamente come le perdite per la vendita di più NPL di quanti richiesti da BCE.
Spett.le
CONSOB – Commissione Nazionale per le Società e la Borsa
Prof. Paolo Savona
Spett.le
Al Chair of the Supervisory Board di BCE
Dott. Andrea Enria
Spett.le
BANCA D’ITALIA
Governatore Prof. Ignazio Visco
e per conoscenza
Spett.le
Commissione Parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario
Segreteria Dott. Pierluigi TuccinardI
Genova 27 agosto 2020
Oggetto: esposto su palesi incongruenze a danno degli azionisti di Banca CARIGE, che emergono a seguito comunicazioni o costatazioni susseguenti la diffusione di contenuti dell’accordo quadro di cui e stata resa nota l’esistenza, ma non i contenuti, il 9 agosto 2019, che ha condizionato la delibera assembleare di Banca CARIGE del 20 settembre 2019.
Il 6 agosto 2020 Banca Carige ha emesso un comunicato stampa. Riportiamo integralmente l’oggetto dell’argomento che desideriamo evidenziare: “ APERTA UNA DATA ROOM CON ACCESSO RISERVATO A CASSA CENTRALE BANCA – CREDITO COOPERATIVO ITALIANO E AL FONDO INTERBANCARIO DI TUTELA DEI DEPOSITI”.
Premesso che l’esistenza dell’accordo quadro sottoscritto tra le parti è stato comunicato il 9 agosto 2019 e l’esistenza del vincolo di apertura data room il 6 agosto 2020, considerando che tra i soggetti cui è stato riservata la consultazione, è citata CCB, ne deriva che sin da inizio agosto 2019 era prevista la messa a disposizione di informazioni ad un soggetto che poteva procrastinare la propria decisione sull’esercizio dell’opzione call per 29 mesi (tale diritto scade il 31 12 2021)
Per una visione completa sui fatti, riteniamo necessario evidenziare altri privilegi concessi allo stesso soggetto: 1) lo sconto di oltre il 96% sul valore del patrimonio netto, al momento in cui si è fissato il valore di banca CARIGE, 2) un ulteriore sconto del 47% sull’acquisto del’80% del capitale sociale, rispetto al prezzo che avrebbero dovuto pagare gli azionisti che avessero voluto aderire a quell’aumento di capitale.
Con quale logica si possono giustificare i privilegi concessi a CCB se raffrontati con il trattamento riservato ai vecchi azionisti che avevano già versato denaro fresco in tre ricapitalizzazioni? Specialmente in considerazione della loro dichiarata disponibilità a coprire entro fine marzo 2019 le necessità di capitale fresco della banca, chiedendo solamente risposta a due semplici richieste: 1) un paino industriale credibile e sostenibile; 2) i nuovi parametri che la vigilanza BCE avrebbe imposto a CARIGE per il 2019.
Tutto appare ancora più vessatorio, se si considera che la giustificazione addotta per il commissariamento di Banca CARIGE, era la necessità di dare alla banca una nuova governance in tempi rapidi.
Com’è possibile, dopo quest’affermazione, privilegiare una accordo che, forse, (è ancora in dubbio che CCB eserciti l’opzione di acquisto) potrebbe dare un assetto definitivo in 29 mesi dal momento dell’accordo, trovato dopo una gestazione di 7 mesi (totale 36 mesi), rispetto ad una soluzione certa, realizzabile in soli tre mesi, nel rispetto dei diritti di chi aveva già investito i propri risparmi in quella banca?
Con quali motivazioni chiedere un piano industriale e i nuovi parametri che avrebbe fissato la vigilanza è considerato tanto grave da giustificare l’esproprio dei vecchi azionisti? Da quando i risparmiatori devono accettare supinamente le condizioni imposte e versare denaro senza avere la facoltà di chiedere come sarà impiegato? Se così è, a cosa servono le assemblee e la massa di norme che le regolano?
Ancora una segnalazione sulla disparità di trattamento degli azionisti di Banca CARIGE rispetto ad altri. Il 1° agosto 2020, il sito www.ilsole24ore.com, ha pubblicato un articolo in cui descrive un intervento della Guardia di Finanza, negli uffici della sede di Cattolica Assicurazioni, su richiesta della procura di Verona, che era stata attivata in seguito ad accertamenti ispettivi della CONSOB. Il titolo dell’articolo è: Cattolica, tre indagati tra cui Bedoni. L’accusa è illecita interferenza sull’assemblea.
Nulla da eccepire, anzi complimenti a CONSOB per avere comunicato alla Procura la necessità di fare accertamenti e verifiche sulle deleghe raccolte e sull’espressione di voto con l’ausilio del rappresentante indipendente Computershare.
Ci meraviglia che nulla sia stato fatto sulla raccolta deleghe per l’assemblea di Banca CARIGE del 20 settembre 2019, nonostante gli esposti presentati da più azionisti lo scorso anno e, recentemente, dall’Associazione Voce degli Azionisti. Si noti che il rappresentante indipendente che ha raccolto le deleghe, è lo stesso utilizzato da Cattolica Assicurazioni.
Dai numerosi esposti inviati a CONSOB sulla raccolta deleghe per l’assemblea di Banca CARIGE del 20 settembre 2019, è possibile rilevare motivazioni ben più gravi di quelle rilevate autonomamente da CONSO per richiedere un’indagine su quelle raccolte per l’assemblea di Cattolica Assicurazioni.
Se ogni volta che si rendono noti dettagli sull’accordo quadro, emergono nuove disparità di trattamento tra vecchi e nuovi azionisti di Banca CARIGE, senza che sia dato alcun seguito ai numerosi esposti presentati, a chi si devono rivolgere i risparmiatori per ottenere tutela da comportamenti che mettono a rischio il risparmio nazionale, che dovrebbe essere garantita dall’articolo 47 della nostra Costituzione?
Auspichiamo che almeno questa decima denuncia sia oggetto della vostra attenzione. Se ancora una volta tutto restasse immutato e continuassero ad emergere penalizzazioni degli azionisti di Banca CARIGE, tenute riservate e approvate dalle autorità di vigilanza e controllo, non potremmo fare altro che ritenere tali autorità corresponsabili dei danni arrecati a chi per ben tre volte ha generosamente versato capitale sulla base d’informazioni rivelatesi non vere e alla quarta ha solo chiesto una garanzia che fosse veramente l’ultima.
Con osservanza
Associazione Voce degli Azionisti
Il Presidente
Franco Corti