Pubblichiamo una proposta di iniziativa avanzata dal Prof. Avv. De Jorio che, come di consueto, facciamo precedere da alcune precisazioni che sintetizzano nostre opinioni, lasciando piena libertà di scelta ai nostri lettori, cui anticipiamo alcune idee sulla nostra strategia che sarà meglio definita dopo la pubblicazione verbale d’assemblea.
- Con l’approvazione del piano da parte dell’assemblea, la responsabilità è passata da chi ha proposto il piano a chi lo ha approvato e, quindi, riteniamo che imputare la responsabilità a Banca CARIGE potrebbe essere soccombente.
- Noi abbiamo fatto un esposto a CONSOB affinché sospendesse l’assemblea per scarsa trasparenza delle informazioni, bassa valutazione del titolo, ricapitalizzazione improponibile perché affiancata da un’opzione call a favore di CCB che avrebbe determinato un’ulteriore svalutazione titolo del 47%, rispetto al prezzo di adesione alla ricapitalizzazione.
- Riteniamo che eventuali rivalse possano avere come controparte le istituzioni che non hanno tutelato i diritti degli azionisti (CONSOB; BCE) e non contro chi ha proposto un piano che a causa di informazioni poco chiare è stato approvato da azionisti inconsapevoli, cui era stato detto che in mancanza di approvazione la banca sarebbe stata messa in liquidazione e sarebbero stati persi anche i posti di lavoro.
- Riteniamo che una maggioranza , anche se si fosse espressa all’unanimità, non possa deliberare sulla violazione dei diritti. Se le viene concesso di farlo, la responsabilità resta in capo all’autorità che non ha impedito quel voto e chi non ha voluto evitarlo, si deve assumere la responsabilità di annullarlo
- I problemi di Banca CARIGE sono iniziati con il congelamento del capitale versato nelle ultime ricapitalizzazioni, per disposizione della BCE, tutto il resto è una conseguenza e anche il piano che determinerà l’espropriazione degli azionisti è stato approvato dalla BCE.
- Noi crediamo che il primo passo da compiere dovrebbe essere quello di fare un nuovo esposto a CONSOB per denunciare le anomalie che rendono improponibile la ricapitalizzazione e provare a farla annullare.
Roma 24.09.2019
Egr. Sig.
Franco Corti
Via mail info@vocedegliazionisti.it
Oggetto : class action civile contro Banca Carige
Egregio Sig. Corti,
come certamente saprà, è in corso, presso il Tribunale penale di Roma, il giudizio nei confronti dell’intero Consiglio di Amministrazione della CARIGE – Cassa di Risparmio di Genova – per aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza ed altro.
Ho ricevuto mandato da molti piccoli azionisti al fine di costituirmi parte civile nel loro interesse, e dopo diverse udienze in cui mi sono trovato a combattere duramente contro i difensori della Carige, della Consob, della Banca D’Italia e – addirittura – contro il Pubblico Ministero che si opponevano fermamente a tale attività, il Tribunale ha ammesso la costituzione di parte civile di tutti i piccoli risparmiatori da me rappresentati precludendo tale possibilità al Codacons e alle altre associazioni di consumatori (ad eccezione della Udicon).
In virtù di questo provvedimento, che ci legittima pienamente ad agire contro la Banca, il Tribunale mi ha autorizzato a chiamarla in giudizio come responsabile civile, cosa cui ho prontamente provveduto.
Dopo tale adempimento ho ricevuto la richiesta, da parte di molti altri risparmiatori, di costituirmi parte civile anche nel loro interesse, ma purtroppo il termine processuale è spirato e ai predetti non è più concessa tale facoltà.
Per questa ragione il mio studio sta predisponendo una strada alternativa, ovvero class action civile riservata a tutti coloro che non hanno avuto la possibilità di costituirsi nel processo penale e che vogliono chiedere il ristoro dei danni subiti.
Questa azione mi sembra tanto più tempestiva ed opportuna dopo i risultati dell’Assemblea Carige del 20.09.19 che salvato, si, la Banca perché l’ha praticamente regalata al Fondo Interbancario e in realtà alla CCB, ma non certamente i piccoli azionisti che rischiano di essere espropriati di quel pochissimo che rimenava loro, e prima ancora, di essere costretti a mettere soldi buoni su quelli cattivi sottoscrivendo l’aumento di capitale disposto dall’Assemblea!
L’unica strada per tutelarsi è quindi, a mio avviso, la class action di cui parlavamo prima, che, anche se formalmente diretta nei confronti della Banca, è in realtà rivolta a quelli che ne diventeranno i nuovi proprietari escludendo quasi completamente gli antichi detentori dei titoli (sia grandi che piccoli) perché a loro è destinata la sottoscrizione di soli € 85.000.000,00 su 930.000.000,00.
Tenga presente che il D.Lgs 231/01, art. 25 ter, ci facoltizza a tale azione.
Le sarò pertanto grato se, Suo cortese tramite, potrà rappresentare la disponibilità del mio studio ad assistere tutti quegli sventurati che in Carige hanno riposto tanti loro risparmi e che si sono invece ritrovati truffati.
La prego infine di notare che la presente iniziativa non è assolutamente in contrasto con un nuovo esposto alla Consob o con azioni davanti alle Corti di Giustizia Comunitarie, alle quali il mio studio aderisce in toto, ma è diretta a tutelare i piccoli azionisti della Carige dal vulnus che sicuramente li ha colpiti per il fatto stesso dell’approvazione del piano portato in assemblea il 20.09 u.s., in quanto fin d’ora è chiaro che ci sarà una iperdiluizione delle azioni in loro possesso e che, sia che sottoscrivano l’aumento di capitale sia che non lo facciano, i danni che hanno ricevuto dalle gestioni del passato Berneschi & C. nonché da ciò che sarà nel prossimo futuro, devono essere presi in giusta considerazione.
Per cui un’azione come quella da noi suggerita può essere utile per cautelarsi e per ottenere la prestazione dei danni che si sono verificati e che si verificheranno con certezza in base ai presupposti creati dal richiamato “piano di salvataggio”.
Occorre darsi carico del fatto che la Banca (forse) si è salvata, ma i piccoli azionisti sono stati rovinati. E devono proteggersi.
Mi permetto quindi di rappresentare, di seguito, le condizioni economiche per l’attività professionale che si renderà necessaria :
- Firma del mandato;
- Invio della documentazione comprovante il possesso di azioni Carige;
- Contributo di € 500,00 per le spese da sostenere;
- Impegno a retribuire l’opera dello studio versando all’esito del giudizio il 30% della somma recuperata;
- Nessun altro onere vi sarà, oltre alla somma di cui al punto 3), in caso di esito negativo;Resto a disposizione per ogni ulteriore richiesta di informazioni e dettagli su quanto sopra, cogliendo l’occasione per inviarLe i miei migliori saluti e complimentarmi per il Suo intervento in Assemblea a cui totalmente aderisco.
Prof. Avv. Filippo de Jorio
P.S. I miei recapiti sono i seguenti :
Studio : Piazza del Fante 10, 00195 Roma
Tel. 06.32652536 – 06.32652371
Fax 06.3211261
Cell. 389.6319125 – 388.1057959
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