Scritto da Beppe
17 maggio 2019 una data da ricordare
La mia proposta ha bisogno di alcune premesse.
Voglio ringraziare l’Associazione per questo invito
Voglio ringraziare la Voce degli azionisti per l’ospitalità sul sito
Vorrei prima di tutto rispondere a chi ha accomunato i piccoli azionisti di Carige a giocatori del Casinò che perdendo vogliono essere rimborsati o alla squadra di calcio che entrando in campo per vincere, se perde chiede il risultato a tavolino. Vorrei dire all’illustre Prof .Universitario che non conosce Genova e certamente non conosce la storia di Carige e dei piccoli azionisti che hanno dato in passato un contributo straordinario alla sua crescita.
Vorrei dire ai politici genovesi tutti che i proclami elettorali o le ovvietà non servono a niente ne a loro ne alla Carige e tanto meno ai piccoli azionisti
Vorrei dire a Genova tutta che è in gioco l’immagine della città.
Vorrei ricordare a tutte le Istituzioni laiche e non laiche che gli interventi della Fondazione sul territorio nascevano in Carige
Vorrei dire alla BCE che Bruxelles è lontana e l’ascolto difficile
Vorrei dire alla Consob e alla Banca d’Italia che anche i piccoli azionisti sono un anello importante
Vorrei dire ai Commissari BCE che un ente di arbitraggio per gestire le controversie tra la Banca e i risparmiatori non dovrebbe prevedere consulenti della Banca
Vorrei dire che in questo momento non si può parlare di un cerino che brucia l’ultimo , ma di una torcia che rischia di spegnersi
Se qualcuno avrà il compito di coordinare le iniziative che proponiamo per ricostruire Carige in analogia a quello che è avvenuto Ponte Morandi……..deve essere autorizzato da subito alla dinamite
La proposta che aspettiamo da cinque anni si articola:
Occorre garanzia a “scadenza” dello Stato necessaria per ripristinare la fiducia e bloccare ogni ulteriore fuga (senza la fiducia si fallisce) (rischio è la credibilità del sistema bancario italiano)
Occorre garanzia del Fondo interbancario e non un prestito costoso e a scadenza ( rischio che una alternativa possa costare al fondo molto di più)
Un “consorzio” di tutte le istituzioni pubbliche e private del territorio
Un impegno di tutte le forze imprenditoriali del territorio ( certamente possibile)
Una partecipazioni dei dipendenti al capitale garantendo a loro una partecipazione alla gestione
Un azionariato diffuso da ricostruire che partecipi al controllo del processo decisionale
Un “progetto” basato sulla trasparenza assoluta
Un riconoscimento di giustizia ai piccoli risparmiatori sulle anomalie di rapporto avvenute in passato
aggiungo :
Il ” tesoretto” segnalato dalla Voce degli azionisti potrebbe aiutare la nascita e l’attuazione del progetto
L’azionista di maggioranza relativa Malacalza entra in questo progetto a pieno titolo come qualcuno che ha già fatto la sua parte
A un Fondo di investimento tutto questo può interessare molto poco
Scusate l’arroganza e la presunzione questa proposta ricalca quello che in tante occasioni e con tante difficoltà ho cercato di sostenere in tutti i miei interventi ribadendo che clienti, risparmiatori, dipendenti di Carige hanno sempre agito spinti da un desiderio di giustizia e non da uno spirito di rivalsa e questo ha rappresentato un punto di forza e non di debolezza . ………ma questa idea non sembra essere condivisa da tutti
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Commento allo scritto di Beppe
Purtroppo noi non conosciamo chi ha avuto il cattivo gusto di esprimere giudizi sugli azionisti di Banca Carige, paragonandoli a giocatori d’azzardo o a fanatici del pallone. Poiché dal titolo con cui è stato citato da Beppe, deduciamo che sieda dietro ad una cattedra, gli segnaliamo alcuni dati che sono indicativi di cosa possa essere accaduto ala banca:
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- Gli azionisti di Banca Carige sono stati frodati da un amministratore che ha trasferito ricchezza nelle proprie tasche, sottraendola agli azionisti. Dove erano i costosissimi controlli e il CdA e i sindaci mentre avvenivano quei fatti?
- Gli azionisti di Banca Carige hanno partecipato a tre aumenti di capitale senza fiatare. Hanno creduto ad istituzioni e amministratori ed hanno sostenuto fiduciosi la banca del territorio. Poi con un’agile cambio delle regole, si diceva che quel capitale non era bastato e che bisognava iniettarne di nuovo.
- Gli azionisti di Banca Carige, alla quarta richiesta, hanno preteso di avere informazioni chiare e definitive. Una richiesta più che legittima, infatti, tutte le società che chiedono capitali al mercato, devono emettere un prospetto informativo. Se si fosse approvato quell’aumento, appena portato a termine si sarebbe detto che ne serviva un’altro, non perché la banca lo aveva depauperato, ma perché il regolatore avrebbe cambiato le regole del gioco, rendendo intangibile quello appena versato, per regalarlo a chi sarebbe arrivato dopo.
- Presa la palla al balzo, si è descritta quella richiesta come una ribellione di persone insofferenti alle regole e si è deciso di escludere gli azionisti da ogni decisione, commissariando la banca. Cosa sia accaduto poi … lo stiamo vedendo.
- Gentilissimo Beppe, lei ha ragione a indignarsi, chi dice che gli azionisti di Banca Carige sono giocatori d’azzardo è perché non li conosce, ma usa quella metafora perché conosce bene la controparte, quella che ha ridotto così gli azionisti di Banca Carige, gli abilissimi bari che cambiano le regole del gioco quando il denaro è stato immesso sul mercato da chi aveva fiducia in chi doveva vigilare sulla correttezza del gioco.
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Scritto da Flavio.
sono stato molto contento di aver potuto fare la sua conoscenza diretta durante l’evento.
Complimenti vivissimi per il suo importante impegno sul tema Carige e per la lettera veramente chiara ed efficace, che spero sia inviata con sollecitudine ai destinatari identificati.
Come avrà visto, i pochi politici si sono eclissati verso le 18,00 – 18,15 senza aspettare la fine dell’evento. Passerella elettorale?
A disposizione per future azioni od eventi.
Nostra risposta a Flavio
Adesso aspettiamo le reazioni all’assemblea e le eventuali nuove adesioni, in mancanza delle quali la nostra iniziativa non avrebbe alcuna forza. Le persone come voi sono poche, la maggioranza preferisce il lamento alla partecipazione attiva e non capisce che i furbi contano sulla loro inerzia per approfittarsi di loro. Nei prossimi giorni proverò a fare ancora qualche tentativo con la stampa e i programmi televisivi, ma sembra che tutti siano pronti a fare vedere azionisti afflitti, ma nessuno voglia parlare di argomenti che scottano. La loro indifferenza ha favorito la temerarietà dei comportamenti che abbiamo subito, perché chi li ha messi in atto è convinto che nessuno li avrebbe evidenziati
Per i politici aspetterei a fare una valutazione definitiva, sono opportunisti e noi siamo la categoria elettorale che potrebbe assicurare la maggioranza a chiunque, dobbiamo solo riuscire a capirlo e a farlo capire
Scritto da un gruppo di azionisti.
Buongiorno, abbiamo letto l’articolo pubblicato oggi e ci chiediamo: MA COSA STIAMO ASPETTANDO????
Qui ci vuole un intervento forte, coeso tra piccoli e grandi azionisti, che porti chiarezza e verità in tutti questi eventi che hanno portato all’impoverimento della nostra Banca.
E per far capire a chi vuole sentire, che ci hanno munto, tosato la lana ma non ci stiamo a farci sgozzare….siamo vivi e pronti a lottare.
Risposta a un gruppo di azionisti
Gentilissimi azionisti, grazie per il vostro tempestivo intervento, dopo la lettura dell’articolo “L’arroganza dei prepotenti”. Vi confessiamo un dettaglio che riteniamo curioso e ci fa piacere condividere con voi. Il sottotitolo che avevamo assegnato a quell’articolo era: “Il silenzio degli innocenti”. Un attimo prima della pubblicazione lo abbiamo corretto, perché non volevamo stimolare reazioni troppo accese nei nostri lettori, già esasperati da ciò che stava accadendo. I termini utilizzati nella risposta, ci hanno confermato di avere fatto bene a ridurre l’asprezza dei toni con cui comunicare ciò che volevamo dire. La nostra onestà intellettuale c’impone di farvi un complimento: nonostante la determinazione con cui avete reagito, emerge chiaro l’attaccamento alla nostra banca, quando vi preoccupate perché è stata impoverita lei, anziché arrabbiarvi per avere visto dissolvere i vostri risparmi. Davvero, non meritavate di essere trattati così.
Una considerazione finale: speriamo di diventare tanti, animati da uno spirito di serena e ferma difesa dei propri diritti. Solo così riusciremo a battere “l’arroganza dei prepotenti” e a generare cambiamenti che eviteranno il ripetersi di quanto è accaduto a noi.
Scritto da Alberto
Ma la sci di Genova è fallita o e pendente ancora una causa si può fare ancora qualcosa nel 2919 grazie.y
Risposta ad Alberto
La SCi è stata incorporata in altra società, quando è stata lanciata un’opzione pubblica di acquisto come descritto nel secondo articolo che abbiamo pubblicato sulla società. Con quell’operazione si è conclusa la storia della SCI come persona giuridica.
La controparte soccombente che ha dovuto risarcire gli azionisti sono le banche e la Corte di Cassazione ha emesso la sentenza nel 2014, dopo 17 anni, 2 cause e 5 gradi di giudizio. Le banche si sono opposte ad oltranza, nella convinzione che i ricorrenti desistessero. Ora non crediamo che sia più possibile fare qualcosa per ottenere il risarcimento, ma se anche lo fosse, da solo sarebbe molto costoso farlo e le controparti, sapendolo, si sentono forti e abusano del fatto che pochissimi investitori possono rischiare i circa 25.000 e necessari ad affrontare il primo grado di giudizio, anche se le probabilità di vederseli rimborsare insieme al danno sono elevate.
Il nostro sito è stato creato proprio per favorire le cause collettive e fare proposte di legge che puniscano gli intermediari e le società quotate che approfittano della vulnerabilità dei piccoli investitori. Se all’epoca della causa avviata dall’Avvocato Cino Raffa Ugolini, fosse esistito un sito come il nostro, l’avvocato avrebbe potuto scriverci e noi avremmo diffuso la notizia nella speranza che molti azionisti SCI potessero aderire a quell’azione collettiva.
Grazie per avere preso contato con noi, le saremo grati se, con il passaparola, volesse aiutarci a diffondere la conoscenza della nostra iniziativa.
. Cordialmente. vocedegliazionisti.it
Scritto da Silvano
Buon giorno.
Ho letto l’articolo “Una critica costruttiva” e desidero manifestare tutto il mio disappunto per il cambiamento di stile e l’inutile esibizione da primo della classe con cui si citano fatti risalenti a più di mezzo secolo fa che non interessano certamente a chi ha perso i risparmi. I toni e le critiche sono assolutamente fuori tema e la citazione di nomi e cognomi di altre persone, spero autorizzati, potrebbero non rispettare le norme sulla privacy.
Io ritengo che tutte le citazioni inutili fatte dal Signor Luigi siano un’arma di distrazione di massa, mi sembra che voglia insinuarsi nella concreta chiarezza del vostro stile, per attirare l’attenzione su di se e distoglierla dai nostri problemi.
Per favore, evitate di farci perdere tempo con inutili citazioni arcaiche e continuate a spiegarci le cose con la consueta leggerezza.
Risposta a Silvano
Gentilissimo Silvano Buon giorno.
La ringraziamo per averci espressa la sua opinione Ci scusiamo se la nostra volontà di pubblicare le opinioni di tutti, senza filtrarle, le abbia arrecato un qualsiasi disagio. Prendiamo nota della sua preziosa opinione e in futuro pubblicheremo solo scritti che, pur esprimendo opinioni diverse dalle nostre, facciano riferimento agli argomenti che stiamo trattando senza inutili divagazioni su fatti che nulla possono apportare ai problemi di oggi.
Grazie per averci offerto uno spunto di riflessione che potrà aiutarci a migliorare.
Cordialmente. vocedegliazionisti.it