Estraiamo alcuni passaggi dell’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla centesima giornata mondiale del risparmio, e citiamo i principali motivi per cui abbiamo apprezzato il suo intervento e la concretezza di quanto ha voluto segnalare.
- In realtà, una lettura attenta e completa delle norme dedicate ai rapporti economici, rende evidente come il risparmio sia funzionale agli altri obiettivi definiti dalla Carta, accrescendo la necessità di un intervento pubblico a sua tutela. La precisazione è apprezzatissima dai risparmiatori. Sinterizza la necessità di una maggior attenzione della politica, a cui l’articolo 47 della Costituzione assegna il dovere di presidiare la tutela del risparmio, che è risorsa indispensabile per il sostegno dello sviluppo economico del paese.
- Incoraggiare il risparmio significa incentivarlo, come fonte importante del processo economico. Il secondo comma di quell’articolo, il 47 della Costituzione, esprime favore per la trasformazione del risparmio popolare in alcuni beni particolari: abitazione, proprietà diretto-coltivatrice, investimento azionario diretto o indiretto nei grandi gruppi produttivi. Opzione, questa, mai del tutto sperimentata. Osservazione correttissima, che meriterebbe la massima considerazione di una politica che fosse attenta alla diffusione del benessere collettivo, ma che, invece, non presta orecchio alle numerose segnalazioni inviate a tutti i gruppi parlamentari e che da oltre 12 anni delibera solo riduzioni dei diritti degli investitori, e, poi, li accusa di preferire gli investimenti in mercati esteri, senza nemmeno provare a capire il perché lo facciano. Sarebbe sufficiente leggere gli esposti per scoprire le criticità.
- L’innovazione ha trasformato anche gli strumenti finanziari adoperati per gestire il risparmio, rendendoli più efficaci, ma anche più complessi da comprendere e da gestire, con rischi di truffe, di esclusione; e con difficoltà a riconoscere e a esercitare i propri diritti. Un’ottima precisazione, per cui i risparmiatori esprimono gratitudine al nostro Presidente, auspicando che le istituzioni di vigilanza e controllo, così come la politica, sviluppino una reale capacità di ascolto e analisi. Questo permetterebbe di individuare e fermare sul nascere gli strumenti finanziari che favoriscono il trasferimento di ricchezza, soprattutto quando i risparmiatori e le associazioni segnalano tali rischi attraverso esposti mirati
- In economia, l’estrazione di risorse a beneficio di pochi, produce soltanto concentrazione di potere, l’esatto contrario della democrazia. Ce lo hanno ricordato i tre premi Nobel per l’economia di quest’anno, Acemoglu, Johnson, Robinson: soltanto i Paesi che orientano le loro istituzioni economiche e politiche all’inclusione – anche quella finanziaria – sono in grado di prosperare nel lungo periodo. Per questo il vostro compito (quello delle casse di risparmio n.d.r.) è prezioso. Verissimo! La scarsa tutela del risparmio nel nostro paese, ha determinato l’impossibilità di competere a livello globale, come conseguenza di: i) una crescita economica inferiore a quella degli altri paesi industrializzati; ii) dell’investimento dei nostri risparmi in imprese straniere che prosperano e riducono la competitività delle nostre; iii) del trasferimento dei nostri giovani all’estero per lavorare in imprese che creano posti di lavoro con i soldi dei loro padri.
Anche il Governatore di Banca d’Italia Fabio Panetta, evidenzia interventi necessari a rimuovere la diffidenza degli investitori per riportare i capitali sul nostro mercato.
- Nel complesso, il flusso annuo di risparmio privato supera oggi i 400 miliardi, un quinto del reddito nazionale. Solo parte di esso, tuttavia, finanzia gli investimenti in Italia. Nel quinquennio precedente la pandemia le risorse interne impiegate all’estero sono ammontate in media al 2,5 per cento del prodotto; se utilizzate per finanziare capitale produttivo in Italia, avrebbero accresciuto gli investimenti di quasi un quinto. Giusta evidenziazione di un problema, di cui sarebbe untile cercare la causa. Gli emittenti scappano dal nostro mercato perché le imprese che vi sono quotate sono sottovalutate. Ciononostante, i risparmiatori spostano i capitali e li investono dove le società sono più costose. A rendere conveniente quell’apparente sovrapprezzo è l’inaffidabilità del nostro mercato, sul quale, da oltre 12 anni, si riducono i diritti dei risparmiatori, per facilitare l’accesso di nuovi emittenti, senza considerare che ad allontanare gli investitori sono gli abusi finanziari degli operatori che hanno scopi diversi dallo sviluppo di un’attività.
- Nel periodo 2008-14 il PIL è diminuito del 9 per cento, provocando un aumento dei fallimenti di impresa e della disoccupazione. I crediti deteriorati sono saliti al 10 per cento di quelli totali; le banche hanno subito perdite ingenti, che in più casi hanno provocato vere e proprie crisi. Quella situazione è oramai un ricordo. Il sistema bancario italiano è oggi ben capitalizzato e redditizio. Le valutazioni borsistiche dei principali intermediari superano i valori di bilancio, denotando la fiducia degli investitori nella capacità delle banche di generare reddito in futuro. Una realtà che non basta a dissipare la diffidenza di chi è stato coinvolto nel percorso di risanamento e ha subìto una mancanza di trasparenza che ha impedito di intercettare tempestivamente le crisi. In particolare, ciò vale per coloro che hanno subìto l’esproprio del capitale investito e che difficilmente saranno disposti a reinvestire in un sistema che, in caso di necessità, chiede nuova liquidità ai risparmiatori accumulando imposte attive differite, e, a risanamento avvenuto, li espropria tramite aumenti di capitale senza diritti di opzione e uno squeeze-out, attuato con la diffusione di informazioni fuorvianti e a un prezzo irrisorio, al fine di favorire il rafforzamento di un altro soggetto bancario mediante il trasferimento dei crediti d’imposta.
- Ciò significa operare per accrescere le competenze dei cittadini in campo economico e finanziario, rafforzando la loro capacità di effettuare scelte di investimento oculate. Significa offrire strumenti per far valere i diritti dei risparmiatori in modo rapido e poco costoso. Significa proteggere il sistema finanziario da possibili inquinamenti derivanti dal riciclaggio di denaro o dal finanziamento del terrorismo. Significa impegnarsi direttamente per contrastare i rischi cibernetici per le infrastrutture finanziarie e di mercato e vigilare affinché gli intermediari finanziari adottino le dovute misure contro questi rischi. Significa garantire l’efficienza e la sicurezza del sistema dei pagamenti, che costituisce l’ossatura del sistema finanziario. Tutti i miglioramenti segnalati sono una componente essenziale per ripristinare la fiducia dei risparmiatori, i risparmiatori ringraziano il Governatore per la segnalazione. Le class action avviate in poche ore negli Stati Uniti contro Stellantis ed STM e il contemporaneo immobilismo nostrano, suonano come un chiaro invito ad avvalersi di altri mercati, in mancanza del varo di norme che consentano una tutela altrettanto agile e poco costosa per gli investitori nazionali.
- Fonte di stabilità e progresso per le famiglie, il risparmio è una risorsa essenziale per l’avanzamento economico e civile di un paese. La sua protezione, sancita dal dettato costituzionale, è al centro dell’attività della Banca d’Italia. Ma è fondamentale che tutti coloro a cui è affidato il risparmio dei cittadini operino con integrità, nel rispetto dei più elevati valori etici e professionali. Troppi intermediari hanno più volte dimostrato scarsa trasparenza, poca integrità e assenza di valori etici (Parmalat, Bond argentini, Diamanti da investimento, Sci, per citare casi conclamati del passato; meno noti ma altrettanto lesivi della credibilità del sistema finanziario nazionale quelli recenti). Siamo grati al governatore per avere sollevato il problema, che per essere risolto, necessiterebbe di strumenti di dissuasione che la politica evita accuratamente d’introdurre, anzi elimina anche quelli introdotti, come rilevabile dalla lista degli interventi riportata a fine articolo.
Da mesi, l’associazione Voce degli Azionisti ha iniziato a scrivere a Presidenti, Presidenti vicari e Vicepresidenti di tutti i gruppi parlamentari per dare evidenza alle motivazioni che hanno allontanato i risparmiatori dal nostro mercato finanziario, l’iniziativa era stata presa dopo avere scritto a figure politiche che presidiavano ruoli di competenza e di proposta per l’introduzione di modifiche legislative. Nessuna risposta, salvo l’introduzione di quanto elencato sotto.
Su Milano Finanza pag. 2 del 01/11/2024 sotto il titolo – Alla 100ª edizione dell’evento Acri il governo va all’attacco di bitcoin & c – si descrive l’intervento del Ministro Giancarlo Giorgetti da cui estraiamo un capoverso:
- La mano pubblica, però, non è più sufficiente a garantire «uno sviluppo duraturo», a livello nazionale come a livello Ue: serve mobilitare il risparmio privato. L’Italia, forte della sua «elevata propensione al risparmio», sta facendo la sua parte, pur scontrandosi «con un perdurante sottodimensionamento nelle opportunità di impiego: le attività finanziarie delle famiglie», ha detto, «continuano a essere destinate a impieghi altamente liquidi e a basso rendimento».
Siamo perfettamente d’accordo sull’evidenziazione delle potenziali illegalità e dei rischi insiti nelle criptovalute. Peccato che la politica non percepisca e non ponga rimedio alla lunga sequenza di criticità emerse dal nostro sistema finanziario, che hanno fatto emigrare i nostri risparmi in paesi dove si sentono più tutelati e dove si quotano le imprese che perseguono uno sviluppo della propria attività ed ottengono una valutazione più elevata, perché i capitali competono per il possesso delle quote immesse sul mercato. La politica continua a ridurre i diritti degli investitori per incrementare il numero di emittenti che si quotano sul nostro mercato, senza capire che una parte significativa di quelli che lo fanno, approfitta delle maglie larghe che consentono comportamenti predatori, per appropriarsi della ricchezza del nostro paese. Di idee ne avremmo molte, inutile esporle, perché il nostro senso civico ci impedisce di stimolare i risparmiatori ad investire in un mercato dove le scorribande dei predatori sono state agevolate e restano impunite.
LISTA DEGLI INTERVENTI LEGISLATIVI IN AMBITO FINANZIARIO DEGLI ULTIMI 12 ANNI
- L’articolo 13, comma 4, della legge n. 247 del 2012, reintroduceva il divieto di patto di quota lite che era stato abrogato dal D.L. n. 223/2006, convertito nella legge n. 248/2011
- Il 24 giugno 2014 con il Decreto competitività, si aboliva il diritto di proporzionalità introdotto nel 1942. Alle società non quotate si consentiva l’emissione di azioni con diritto di voto maggiorato, fino ad un massimo di 3 voti per ogni azione. Le modifiche progressive e la legge 21/2024 consentono alle società quotate di emettere azioni a voto multiplo, sino a 10 voti per ogni azione, riducendo il peso dei piccoli azionisti.
- Con il Decreto-Legge 17 marzo 2020, si vietavano le assemblee in presenza, per limitare la diffusione della pandemia. Dopo varie proroghe, una proposta di legge mirava a rendere permanente il provvedimento. Considerando che potesse essere in contrasto con una norma europea, si è deciso di deliberare un’ulteriore proroga facoltativa, incrementando la diffidenza dei risparmiatori.
- Nonostante in un’assemblea sia consentito il collegamento da remoto per chi ha vincoli di presenza, quella facoltà è negata ai piccoli azionisti; con ciò impedendo il confronto tra azionisti, e bloccando la possibile condivisione di proposte che potrebbero essere sostenute dalla maggioranza, se dibattute in un confronto assembleare aperto.
- 9 aprile 2024 la Commissione giustizia della Camera dei deputati ammette all’iter di approvazione una norma che limita il rischio di risarcimento danni del Collegio sindacale. Nessuno avrebbe sollevato obbiezioni sul provvedimento se fosse stato inserito in una revisione delle responsabilità di tutti gli organi di controllo. Efficienza ed efficacia dei filtri istituzionali alle dichiarazioni societarie, sono indispensabili ad assicurare credibilità al sistema finanziario.
- 22 maggio 2024: Durante un convegno a Montecitorio è stato annunciato il lancio di un fondo, sostenuto da finanziamenti pubblici e privati, con l’obiettivo di valorizzare le PMI, accusando gli investitori di non riconoscerne adeguatamente il valore. Tuttavia, non è stata spesa una parola sui miliardi sottratti ai risparmiatori attraverso giochi di prestigio finanziari che, tramite i prestiti obbligazionari convertibili non standard (POC), azzerano il capitale investito o riescono a trasformare gli aumenti di capitale in imposte attive differite a beneficio di terzi.