Pubblichiamo l’intervento di un piccolo azionista di Banca Carige e lo facciamo seguire da una lettera ricevuta da un gruppo di piccoli azionisti. Le domande non hanno ottenuto risposte; consideravamo assai probabile che potesse accadere. Le domande poste nel corso di quell’assemblea potrebbero non essere inutili, se saranno servite a indurre gli azionisti a considerare che la tutela dei diritti abbia un valore superiore al recupero dei danni subiti, perché è l’unico mezzo che possa indurre cambiamenti, che permettano di lasciare ai nostri figli un mondo degno di essere vissuto. Lo so, nel dire questa frase m riripeto, ma non mi stancherò mai di affermare con determinazione ciò in cui credo profondamente.
Intervento Marco O.
Oggi non vorremmo tornare su argomenti detti e ridetti, desideriamo porre domande e ottenere risposte che ci aiutino a comprendere cose che sono state sempre sottaciute e che in qualità di azionisti avremmo il diritto di conoscere:
• Perché la banca è stata commissariata?
• Perché si è preferito spaventare e perdere clienti con un commissariamento, anziché presentare un piano industriale che permettesse agli azionisti di valutare l’opportunità di iniettare nuovo capitale, assumendosi la responsabilità delle dichiarazioni necessarie a ottenere la loro fiducia?
• Perché i Dottori Modiano e Innocenzi si sono dimessi, hanno accettato l’incarico di commissari e per deontologia non hanno accettato nuovi incarichi nella Banca? Se c’era una ragione per non adottare la stessa deontologia dopo le dimissioni dagli incarichi ottenuti dagli azionisti, potrebbero spiegarcela?
• A proposito di deontologia, come giudicate il fatto che un capo della vigilanza in conflitto d’interesse, abbia deliberato un commissariamento in 4 giorni lavorativi, mentre il suo mandato era in scadenza ed era noto che a sostituirla sarebbe stato un italiano?
• Chiediamo se anche l’imposizione di una ricapitalizzazione che espropriasse i vecchi azionisti, si sia fatta nel rispetto dei valori etici con cui si dovrebbero indirizzare le decisioni su un mercato regolamentato?
Considerati i risparmi che gli azionisti hanno visto dissolversi come neve al sole, crediamo che sia nell’ambito dei lori dritti, ottenere risposte che evitino loro di correre gli stessi rischi in futuro.
Grazie
Scritto da un gruppo di piccoli azionisti: “Spiragli di chiarezza”
Leggiamo davvero con piacere che la Procura di Milano abbia aperto un’indagine per fare chiarezza su Banca Carige. La stessa chiarezza che era stata richiesta nell’assemblea del 20 settembre 2018 quando erano stati nominati il Presidente Modiano e l’amministratore delegato Innocenzi.
Noi azionisti auspichiamo che davvero sia alzato il velo di opacità che ha caratterizzato la gestione della nostra Banca dal 2015 a oggi; auspichiamo altresì che anche la Procura di Genova contribuisca a far emergere le responsabilità di chi ha amministrato la Banca in tutti questi anni fino a farla scivolare in un rovinoso commissariamento, un vero “disastro bancario” che ha fortemente compromesso la fiducia di clienti, risparmiatori e investitori, categorie che rappresentano la maggior parte di noi, alcuni dei quali sono anche dipendenti.
Abbiamo piena fiducia nella magistratura, come ultimo soggetto in grado di farci tornare a credere nell’affidabilità di un sistema bancario che ci ha fortemente delusi. I vertici della Banca, a parole, c’inducevano a considerarla risanata tre ricapitalizzazioni fa. Ci abbiamo creduto ancora quando l’allora AD Fiorentino con le sue affermazioni sull’aumento di capitale del dicembre 2017, all’unisono con i suoi predecessori dichiarava che finalmente la nostra Banca era stata messa in sicurezza e andava oltre, preannunciandoci che ci sarebbe stata una chiusura d’esercizio finalmente in utile…
Ecco, solo dopo aver riscontrato un’attività trasparente da parte della magistratura, ci potremo davvero sentire tutelati, così come prevede la nostra Costituzione e potremo tornare ad avere fiducia nel sistema bancario che auspichiamo torni a essere gestito da un management capace di coniugare gli interessi dell’azienda, dei lavoratori e degli azionisti, come opera un vero imprenditore: con una sana e prudente gestione.
Nostro commento
Abbiamo un tale rispetto della magistratura, che abbiamo accuratamente evitato di coinvolgerla nei nostri esposti, in cui abbiamo denunciato la violazione dei diritti costituzionali, una raccolta deleghe anomala, un commissariamento senza pubblicazione delle motivazioni, un esproprio a favore di un soggetto con bilanci non controllati e senza l’autorizzazione della BCE ad acquisire Banca CARIGE… e molto altro ancora.
Noi eravamo convinti che a intervenire dovessero essere le autorità di controllo e che, dopo avere verificato la concretezza delle nostre segnalazioni, decidessero loro se intervenire o denunciare. Avremmo preferito che il presidio di un mercato regolamentato fosse garantito dalle autorità di controllo e vigilanza. Evidentemente abbiamo ancora molto da imparare e ci associamo alla fiducia espressa dal gruppo di azionisti sull’intervento della procura.