Pubblichiamo l’intervento di Gino nell’assemblea di Banca CARIGE del 31 gennaio 2020. Gino, così ama essere chiamato dagli amici (e non servono nome e cognome per sapere chi sia) è un gladiatore che più volte è sceso nell’arena per affrontare coraggiosamente duelli dialettici a sostegno della banca e noi crediamo sia giusto tributargli un elogio senza riserve per essersi messo in gioco anche a battaglia persa, per affermare che non tutto sia perduto. Se gli azionisti di Banca CARIGE fossero stati pugnaci come lui, siamo profondamente convinti che la fine sarebbe stata diversa.
Il suo intervento
Buongiorno a tutti
Chi c’era all’assemblea scorsa, ricorderà che ho terminato il mio intervento rivolgendomi agli Amministratori con la parola “Vergognatevi!” mentre costoro, nella conferenza stampa di ieri, si sono considerati i migliori del mondo sostenendo che una cosa così non è mai stata realizzata. Non so se si riferissero anche al fatto che un Commissario potesse essere nominato dalla BCE pur essendo sotto indagine, con altre 22 persone, per i reati di associazione a delinquere, truffa aggravata, false fatturazioni, riciclaggio, auto riciclaggio ed ostacolo all’autorità di vigilanza.
Visto come sono andate le cose e come stanno andando, è evidente che ho commesso un’ingenuità: pensare che questi Commissari-Amministratori si potessero vergognare presuppone il possedere una coscienza che, francamente, alla luce dei fatti non mi risulta. Il loro obiettivo è stato subito chiaro, quello di fare fuori i Malacalza che hanno messo dei soldi in questa Banca salvandola ma che volevano che restasse una banca del territorio e perciò la parola d’ordine “espropriare Malacalza” e anche noi piccoli azionisti che pensavamo circa la stessa cosa. Ringrazio pubblicamente la Fam. Malacalza per quello che ha cercato di fare per la nostra Banca per il territorio e per l’economia genovese.
Questi Commissari-Amministratori hanno cercato fino all’ultimo di attuare questo progetto, nell’ultima assemblea inventandosi un aumento di capitale con degli attori poco affidabili e patti scellerati e in parte sembrava che ci fossero riusciti. Se avessero accolto il suggerimento dato nella scorsa assemblea dal Prof. Antolini avremmo potuto partecipare tutti all’aumento e veramente salvare la banca.
Non è stato così; quelli che dovrebbero essere i nuovi proprietari (CCB) hanno deciso di non decidere e quindi lasciano la banca ancora sulla graticola con tutto quello che comporta.
E’ evidente che estromettere i vecchi soci nel modo in cui è stato fatto, è una vera e propria porcata ma, per fortuna, ci sono ancora i Tribunali e a questi, ci si può rivolgere per ottenere un dovuto risarcimento.
Stiamo facendo quest’assemblea per nominare i nuovi amministratori della nuova banca Carige in quanto la vecchia non c’è più e per questo chiedo 30 secondi di silenzio …
Termino questo mio intervento prendendo a prestito un’invocazione fatta da un grande Papa: pentitevi di quello che avete fatto!
Desidero che il mio intervento venga messo integralmente a verbale.
Mi riservo il diritto di replica.
Nostro commento
Verissimo: “Per fortuna che ci sono i tribunali!” Basterebbe che uno ogni cento azionisti di Banca CARIGE decidesse di manifestare il proprio interesse a un’azione di rivalsa presso la corte di giustizia europea e noi riusciremmo a organizzare un’azione per il risarcimento danni per tutti gli azionisti, con un costo molto inferiore a quello cui hanno aderito 42 pèersone avviato di recente a GENOVA.