Scritto da un gruppo di piccoli azionisti
Continuiamo a seguire attentamente le vicende che ruotano intorno alla nostra Carige. Abbiamo letto sulla stampa cittadina le argomentazioni del si e quelle del no e analizzando concretamente le due posizioni siamo sempre più convinti che l’impalcatura di questa complessa operazione vada fortemente a penalizzare i vecchi azionisti a vantaggio dei nuovi. In corsa hanno aggiunto il “premio di partecipazione” ma è sufficiente soffermarsi a meditare che si tratta del nulla…..anzi ci sentiamo presi in giro perché siamo stati anche contattati telefonicamente dalle agenzie dove intratteniamo il conto corrente, per informarci dell’importanza della partecipazione all’assemblea in prima persona o per delega, unica modalità per ottenere “il regalo”: ma chi ha perso il 98-99% dei propri risparmi cosa dovrebbe rispondere? Zero più zero uguale zero, sempre. NO GRAZIE. Perché i vecchi soci non vengono trattati alla pari di chi entra ora? A dire il vero chi ha versato oltre 2 miliardi di euro negli ultimi aumenti di capitale e ha visto sperperare il tutto, forse avrebbe meritato maggiore riguardo, ma nel mondo della finanza e non solo, il sostantivo riconoscenza non è usato, ma ALMENO chiediamo di non essere presi in giro…..
Al di là dei tecnicismi che non fanno parte dei nostri mestieri, ci appare alquanto bizzarro continuare a dare fiducia a chi ci presenta un piano industriale fotocopia dei precedenti, a chi prima decide di cedere Banca Ponti e poi decide che diventerà il sostegno della nuova Carige, a chi ha mete ambiziose di smaltimento esagerato dei crediti deteriorati sborsando penali per inadempienza nel contratto precedentemente sottoscritto e nel frattempo ci presenta una semestrale in profondo rosso di 428,5 mln e una previsione di utile dal 2021 (ricordiamoci che il precedente amministratore Fiorentino ci aveva assicurato un utile a fine 2018 e noi ci abbiamo creduto sottoscrivendo l’aumento di capitale)…..
Vogliamo sottolineare che il Credito Fondiario al quale sono stati ceduti i precedenti crediti deteriorati e un buon numero di dipendenti Carige, ha registrato sempre a giugno un ritorno all’utile per 5,2 mln. Come si fa a continuare ad avere fiducia in chi gestisce con queste modalità?
E poi leggiamo oggi che il governatore Toti “auspica un atteggiamento molto responsabile”. Questa raccomandazione non va rivolta a chi ha sempre sostenuto la Banca in tutti i modi: sborsando continui aumenti di capitale e restando fedeli con i conti senza migrare su altre banche, ma va rivolta a chi ha gestito e continua a gestire la Banca in questo modo e con una visione miope.
Non ci facciamo illudere dal falso regalo e manteniamo la posizione dello scorso dicembre perché come si dice a Genova non ci stiamo ancora a “piggia e bacche e baxia u baccu” – prendere le bastonate e baciare il bastone.
Nostro commento
Grazie per la traduzione dell’ultima frase. Se non l’aveste fatto, avrei potuto non capire qualcosa.
Scritto da Vincenzo
Vorrei richiamare la Vostra gentile attenzione su quanto riportato al paragrafo 1.1.4 Opzione call (pag. 24 e seguenti) della Relazione dei Commissari Straordinari concernente l’unico punto all’ordine del giorno là dove viene concesso per il momento di esercizio dell’opzione uno sconto di ben 300 milioni di euro in favore del nuovo azionista Cassa Centrale Banca sul totale delle azioni detenute dallo SVI, concedendo così in favore del predetto nuovo azionista un notevole beneficio economico (quantificabile in appunto 300 milioni di euro) che crea una forte discriminazione tra “vecchi” e “nuovi” azionisti, penalizzando ingiustamente e inspiegabilmente i “vecchi” azionisti. Senza voler creare discriminazione alcuna, sarebbe giusto e legittimo quantomeno riservare la stessa possibilità e lo stesso beneficio anche ai “vecchi” azionisti in concorrenza con CCB. Se poi proprio “discriminazione” ci deve essere sarebbe più opportuno ma soprattutto più legittimo ci fosse a favore dei “vecchi” azionisti che con sacrifici enormi hanno già apportato alla Banca oltre 2 miliardi di euro attraverso i precedenti aumenti di capitale. Probabilmente si tratta di una “dimenticanza” ai quali i soggetti preposti sapranno porre adeguato rimedio.
Nostra risposta
Siamo talmente in tanti a pensare che questo piano non è formulato per risanare la banca, ma per fare un regalo a qualcuno, togliendo a chi ci ha messo i soldi prima, che viene da domandarsi: “Ma veramente pensano che siamo autolesionisti fino al punto di essere noi ad approvare un simile scempio?” Le proposte si susseguono, ma non servono a niulla, perché nessuno ascolta.
Scritto da Valerio
Non so se sarebbe tecnicamente possibile ma se i vecchi azionisti sottoscrivessero un prestito obbligazionario convertibile ventennale a favore di Carige per l’importo richiesto da bce ad un tasso di poco superiore ai btp di analoga durata rimborsabile a sorteggio con i futuri utili della banca, si eviterebbe emissione nuove azioni e conseguente diluizione
la stessa Carige potrebbe finanziare gli azionisti ad un tasso leggermente inferiore con le obbligazioni a garanzia
una banca con un utile come quello prospettato nell’ ultima semestrale dovrebbe valere ben più di 1 miliardo non certo i 50 milioni proposti
Nostra risposta
La soluzione da lei prospettate e anche le altre decine che abbiamo udito potrebbero benissimo essere analizzate, discusse e valutate. In questi mesi si è detto tutto e il contrario di tutto. Se, pur essendo in cerca di capitali da nove mesi, si è negato il diritto di opzione ad azionisti che avevano partecipato a tre ricapitalizzazioni e in gran parte stanno chiedendo di avere la possibilità di partecipare alla quarta, esiste solo una spiegazione: “Si vuole espropriare la società ai vecchi azionisti per regalarla a chi sta cercando di entrare ora”.
Il problema più grande è che se facciamo passare sotto silenzio questo caso, cosa ci faranno alla prossima occasione? Fino a dove possono arrivare prim che ….