Pubblichiamo un terzo esposto inviato agli stessi destinatari dei due che lo hanno preceduto. Per avere la certezza che chi lo prenderà in carico percepisca la completezza di ciò che avevamo evidenziato sulla sequenza di avvenimenti che hanno caratterizzato la gestione di Banca CARIGE, abbiamo allegato anche i due esposti che lo hanno preceduto e la lettera aperta inviata a maggio (reperibili nell’archivio articoli con i titoli: “Ancora un appello a CONSOB”, “Esposto a CONSOB”, “Alle istituzioni destinatarie”).
Non riteniamo di dovere aggiungere altro, se non una considerazione che possa far riflettere gli azionisti di Banca Carige:
- Davvero vogliamo restare inerti e accettare quanto denunciato come fosse una normalissima conseguenza dei rischi che corre chi decide di investire i propri risparmi in un mercato regolamentato? Non pensate sia preferibile opporci e provare a fare introdurre regole che garantiscano alle future generazioni un mondo degno di essere vissuto?
Al Presidente della CONSOB
Prof. Paolo Savona
Al Chair of the Supervisory Board di BCE
Dott. Andrea Enria
Al Governatore della Banca d’Italia
Prof. Ignazio Visco
e per conoscenza
All’On.le
Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. Giuseppe Conte
ESPOSTO
Quale piccolo azionista di Banca CARIGE, facendo seguito alla lettera aperta del 17 maggio 2019 de < Vocedegliazionisti.it > e ai precedenti esposti del 03 ottobre 2019 e del 09 settembre 2019, mi permetto segnalare ed esporre ulteriormente quanto segue.
Nell’ultimo esposto ho già evidenziato che erano sempre più insistenti notizie di irregolarità nella raccolta di deleghe e che era stato riferito essere pervenuti quantitativi anomali di deleghe via fax da singole utenze a Computershare s.p.a., rappresentante designato da CARIGE.
La dott.ssa Corneli, in un Suo esposto del 20 settembre ha evidenziato che il numero di deleghe conferite tramite Computershare per l’assemblea del 20 settembre 2018 sono state 10 e per quella del 22 dicembre 2018 sono state 5, mentre nell’assemblea del 20 settembre 2019, detraendo dai votanti i presenti, le deleghe ricevute tramite sollecitazione, circa 15.000.
Il dato, di per sé è talmente eclatante (si consideri che le deleghe sono pervenute in 9 giorni- dall’11 al 19 settembre e, dunque, in ragione di circa 1.600 al giorno!!) da non poter trovare altra logica giustificazione se non in una illegittima raccolta, da parte di un soggetto non autorizzato, di deleghe poi fatte pervenire via fax a Computershare come provenienti dai deleganti.
Come già detto le deleghe risultano pervenute, di volta in volta, in quantità assolutamente rilevanti e tutte insieme da singole utenze telefax.
Da ulteriori informazioni acquisite risulta che, a ridosso dell’assemblea del 20 settembre 2019, impiegati di BANCA CARIGE abbiano telefonato ai possessori di azioni per poi convocarli in Agenzia e abbiamo avuto notizia di Clienti di CARIGE che, recatisi in agenzia per effettuare operazioni di sportello, si siano sentiti rispondere che al momento non era possibile evadere richieste non routinarie in quanto il personale era impegnato nel raccogliere deleghe per la detta assemblea.
Pur non avendo modo di avere risconti sul fatto ciò sia avvenuto in modo massiccio, per logica dobbiamo ritenere che sia proceduto ad una impropria ed illegittima raccolta di deleghe poi inviate da pubblici esercizi vicini alle agenzie CARIGE che le avevano raccolte.
Tanto premesso, chiediamo alle Istituzioni in indirizzo, di eseguire i dovuti accertamenti specificamente sui fatti sopra evidenziati anzitutto acquisendo i dati relativi al numero di deleghe pervenute via fax, al numero di utenza e la relativa ubicazione dal quale sono state trasmesse nonché la data e ora di trasmissione delle medesime.
Mi auguro che ciò avvenga con la medesima celerità con la quale, prima dell’assemblea del 20 settembre, CONSOB è intervenuta nei confronti del sottoscritto inibendo la raccolta di deleghe.
Franco Corti