Condividiamo tutti i contenuti e abbiamo un riverente rispetto per l’autorevolezza del nostro Presidente Sergio Mattarella, che li ha espressi il 31 ottobre 2022, 98° Giornata Mondiale del Risparmio. Proponiamo, integralmente, il sintetico messaggio che ci ha piacevolmente stupiti per la capacità di cogliere l’essenza di cosa servirebbe al nostro sistema finanziario, per trasformare il risparmio nazionale in un generatore di benessere per l’intero paese, con la sola esclusione di chi abusa dei risparmiatori. Sottolineiamo i punti che potrebbero generare consapevolezza e ripristinare la fiducia nei risparmiatori. Auspichiamo che li faccia propri, e li trasformi in obbiettivi prioritari del proprio ruolo, chi ha il compito istituzionale di garantire il corretto svolgimento delle attività finanziarie, il presidio dello sviluppo economico e il rispetto dei diritti.
Estratto dal sito ufficiale della Presidenza della Repubblica.
MESSAGGIO DEL PRESIDENTE MATTARELLA IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DEL RISPARMIO
COMUNICATO
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Presidente dell’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio S.p.A. Francesco Profumo, il seguente messaggio:
Un clima di incertezza caratterizza, quest’anno, la Giornata Mondiale del Risparmio.
A fronte delle sfide molto impegnative che si presentano davanti a noi – prima fra tutte la condizione di guerra intrapresa dalla Federazione Russa contro l’Ucraina con le sue conseguenze – la tutela e la valorizzazione del risparmio assumono un significato particolare.
Il conflitto è una condizione che l’Europa era convinta di avere superato. La fragilità della pace ci è, invece, testimoniata dai drammatici avvenimenti di questi mesi.
La pace va pazientemente costruita e garantita ogni giorno in ogni società civile e appare evidente, in questo senso, il ruolo del risparmio e dei suoi impieghi come motore di stabilità, sviluppo e strumento di coesione sociale.
La difesa del valore dei redditi e del risparmio contro la crescita dell’inflazione, dovuta all’impennata del costo dell’energia e degli altri beni di prima necessità, appare, dunque, più che mai, un compito primario al quale la Repubblica è tenuta per Costituzione.
Le Fondazioni bancarie sono state un veicolo molto prezioso e la loro funzione è accentuata in questa stagione per attenuare gli impatti sociali negativi, senza che debba venir meno il primario compito delle istituzioni pubbliche in questa direzione. Il coraggio dell’innovazione deve sapersi accompagnare alla grande attenzione alle povertà vecchie e nuove, non ultima la povertà educativa che determina intollerabili esclusioni. L’inclusione, anche quella finanziaria, appare un obiettivo da non trascurare, per accrescere nei risparmiatori la consapevolezza delle opportunità e dei rischi offerti dal mercato, per consentire la crescita del Paese.
Una responsabilità accresciuta deve essere percepita dalle banche e dagli altri operatori finanziari in questa direzione: non si farà mai abbastanza per rafforzare la resilienza di individui e imprese, specie del tessuto medio-piccolo.
“Nell’era dell’incertezza la fiducia è merce preziosa, indispensabile per la ripartenza: offrire un clima positivo e una rete di sicurezza è responsabilità che non può essere evasa”.
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Estraiamo alcuni spunti di riflessione evidenziati dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nella stessa occasione. Teniamo presente che il suo intervento ha un’impronta molto tecnica e, in considerazione del ruolo ricoperto, non potrebbe mai esprimersi con la saggia, sintetica ed efficace incisività del Presidente della Repubblica.
Senza esplicitarlo, riporta dettagli che documentano ancora una volta la diffidenza dei cittadini nei confronti degli investimenti finanziari. – …. il valore della ricchezza finanziaria delle famiglie era sceso di quasi 350 miliardi di euro rispetto alla fine del 2021, a circa 4.900 miliardi. La ricchezza reale, costituita prevalentemente da abitazioni, era invece pari a 6.250 miliardi, con un aumento di 50 … Tenendo conto della lieve crescita delle passività finanziarie (circa 10 miliardi), la ricchezza netta delle famiglie è diminuita a circa 10.150 miliardi, un valore pari a 8,2 volte il reddito disponibile (era 8,4 a fine 2019).
Altra conferma che, nonostante l’elevatissima inflazione, i risparmiatori preferiscano tenere i soldi nei depositi bancari – È proseguito l’aumento, seppure a ritmi più contenuti, dei depositi e del circolante, che a fine giugno avevano raggiunto un livello pari a un terzo del totale delle attività, il valore più elevato da oltre venti anni. – Se la ricchezza totale è diminuita da 8,4 a 8,2 volte il reddito disponibile e i depositi hanno aumentato la loro incidenza su quel valore ne consegue che la quota investita in attività finanziarie si sia ridotta; infatti – Obbligazioni, azioni e partecipazioni rappresentano nel complesso poco meno del 30 per cento del totale delle attività finanziarie.
Poi il governatore Visco lancia un monito alle banche, e le invita ad una condotta prudenziale e rispettosa dei principi contabili internazionali, nella contabilizzazione dei crediti deteriorati, che si presuppone si incrementeranno a causa delle difficoltà economiche introdotte dalla guerra. Lo scopo è chiaramente quello di evitare le sorprese che tanto danno hanno arrecato in termini economici nel corso della lunga crisi del sistema bancario. Stranamente non ha il coraggio di fare il passo che manca, dichiarare che quei comportamenti hanno generato qualcosa di molto più grave del danno economico, hanno provocato la perdita dell’inestimabile valore della fiducia dei risparmiatori e la conferma di questa semplice constatazione è nei numeri enunciati sopra e nel paragrafo conclusivo, che incolliamo sotto.
L’Italia, che è il principale beneficiario delle risorse comuni fornite con il programma NGEU, ha la responsabilità di dimostrare con risultati concreti quali progressi può conseguire un’Unione europea più forte e coesa. La nostra economia, dopo anni di ristagno, può tornare su un sentiero di sviluppo sostenuto e durevole fondato sul rinnovo e l’ampliamento delle infrastrutture e sull’accumulazione di capitale, non solo fisico. Si tratta di un obiettivo alla nostra portata; quanto più si manifesterà la determinazione e la capacità di conseguirlo, tanto più agli investimenti pubblici potrà associarsi la forza rinnovata dell’investimento privato, fondata sul necessario alimento del risparmio, che le famiglie italiane hanno laboriosamente accumulato nel tempo.
Il Governatore della Banca d’Italia cita le risorse derivanti dal programma NGEU, come una splendida occasione, da non perdere, per il rilancio definitivo dell’economia che langue da decenni. Per ottenere le risorse, bisogna guadagnarsi la fiducia di chi le mette a disposizione e rispettare le regole che ne conseguono. Peccato non si evidenzi che quei miliardi faticosamente negoziati con l’Europa in anni di promesse fatte da abili tessitori diplomatici, siano una piccolissima percentuale delle risorse che sarebbero state disponibili, se il sistema finanziario avesse applicato, ai diritti dei risparmiatori, lo stesso rigore preteso dall’Europa, mantenendo inalterata la fiducia che aveva permesso il boom economico. La lunga sequenza di abusi subiti, li ha indotti a spostare i risparmi in attività produttive straniere, perché ritenute più affidabili. Ora serve un deciso intervento della politica, per dimostrare che si vuole veramente tutelare il risparmio, come definito dall’articolo 47 della nostra Costituzione e punire severamente chi abusa della fiducia di chi mette i propri risparmi a disposizione del sistema paese.
Grazie Presidente Sergio Mattarella. Grazie per i contenuti espressi nel suo intervento. Speriamo che il sistema finanziario del nostro paese sappia cogliere il preziosissimo messaggio che lei ha saputo mandare, con la saggezza di chi si è formato con l’assimilazione di valori che, nel nostro paese, sembrano ormai scomparsi.