Un nostro contatto ci ha segnalato un post che circolava sulla rete, ne abbiamo presa visione e, dopo una pausa di riflessione, abbiamo deciso di segnalarlo alla CONSOB e alla Commissione Bicamerale d’inchiesta sulle banche, perché, la denuncia di situazioni che possono trarre in inganno i risparmiatori, è uno degli scopi per cui è stato realizzato questo sito.
Pubblichiamo l’esposto che abbiamo inviato, consigliandovi di leggerlo con calma. Quando arrivate al link, apritelo e leggete il post sino in fondo, molti lettori si sono fermati alle modalità di adesione alla pattaforma. Poi riprendete la lettura dell’esposto.
Alla fine sarete in grado di capire perché i risparmiatori hanno bisogno di una tutela, di qualcuno che si occupi a tempo pieno dei rischi che potrebbero correre per mancanza di tempo da dedicare agli approfondimenti. Qualcuno che denunci le trappole e che diffonda cultura finanziaria. Alla fine, ognuno avrà una percezione diversa su ciò che ha letto, i più preparati sorrideranno, pensando: “Io non ci sarei mai cascato”. I più vulnerabili ammetteranno che avrebbero potuto aderire alla proposta d’acquisto, perché formulata in modo convincente e credibile. Chi non avesse avuto le informazioni che erano state omesse, avrebbe potuto ritenere interessante la proposta.
I risparmi sono una componente troppo importante dell’economia e del benessere nazionale. Non possono essere lasciati in balia del gatto e la volpe che danno consigli per farli seminare in un moderno campo dei miracoli tecnologico. La collaborazione tra sito e contatti è il vero valore aggiunto che siamo riusciti a realizzare, nessuno di noi potrebbe fare da solo ciò che, insieme, siamo riusciti a denunciare in poco più di quindici mesi di collaborazione.
Al Presidente della CONSOB
Prof. Paolo Savona
All’Onorevole Carla Ruocco
Presidente Commissione d’Inchiesta Bicamerale sulle banche
Oggetto: rischi ai risparmiatori, da informazioni poco trasparenti per negoziazione su piattaforma privata.
Sui blog di finanza circola un post che, con enfasi, descrive le prospettive di guadagno che si potrebbero ottenere, nel medio – lungo termine, acquistando le azioni di Banca CARIGE su una piattaforma privata. Allego il link affinché si possa verificare la correttezza di quanto riporterò per giustificare la necessità di un intervento a tutela dei risparmiatori più vulnerabili: https://www.cripto-valuta.net/comprare-azioni/carige/
I valori utilizzati per insinuare una stima di prezzo potenziale del titolo, sospeso da quasi 18 mesi, sono fuorvianti, perché si utilizza l’andamento del titolo negli ultimi mesi di negoziazione (fine 2018) per suggerire una fascia di oscillazione tra € 0,020 ed € 0,030, senza applicare il fattore di rettifica AIAF, che sarebbe corretto utilizzare per rendere i prezzi antecedenti all’ultimo aumento di capitale confrontabili dopo la variazione sistemica che è intervenuta.
Considerando, poi, che esiste un’opzione di acquisto a favore di CCB con uno sconto del 47% sul prezzo di adesione all’ultima ricapitalizzazione, che tale opzione possa essere esercitata su circa l’ottanta percento del capitale ed è valida sino alla fine del 2021 e che il mercato tende ad allineare il valore di un titolo a quello dei diritti esercitabili, è statisticamente assai probabile che, alla riammissione, il titolo possa oscillare intorno ad un prezzo, ante accorpamento, di 0,00053.
Fatte queste considerazioni, non è difficile calcolare che il valore con cui si cerca di insinuare la convinzione di potere realizzare profitti nel medio lungo termine, sia un multiplo compreso tra 37 e 57 volte il valore più probabile cui potrebbe allinearsi il prezzo dell’azione, dopo i primi giorni in cui, l’eventuale ricopertura delle vendite allo scoperto, potrebbe anche consentire prezzi superiori.
Inoltre, insorgono anche altri rischi potenziali: il prezzo ante e post raggruppamento, per esempio, anche in questo caso sono significativamente diversi e in grado di trarre in inganno i risparmiatori meno esperti, in mancanza di una precisa informativa al mercato.
Auspico un intervento chiarificatore che possa evitare ai risparmiatori più vulnerabili di essere tratti in inganno, perché l’economia nazionale ha bisogno dei capitali dei risparmiatori e troppo spesso abbiamo assistito a interventi tardivi, che hanno permesso lo spostamento della ricchezza nazionale all’estero. Anche in questo caso, nessuna delle tre società azioniste della piattaforma identificabile dalla lettura del post è residente in Italia.
Distinti saluti. Franco Corti
Nonostante la foto allegata all’articolo, affermi che gli unicorni esistono, noi non ci crediamo. Così come non siamo disposti a credere alla buona fede di chi si sforzi di presentare come un affare, l’acquisto di un prodotto che lui sia disposto a vendere, aggiungendo che certamente domani si potrà realizzare un lauto guadagno. Se così fosse, vorrebbe comprare, non vendere. Se il suo profitto fosse nell’intermediazione finanziaria, allora proporrebbe entrambe le opportunità: Vendita e acquisto.
Chissà chi si nasconde dietro la proposta? Speriamo che le autorità preposte alla tutela del risparmio riescano ad appurarlo. Potremmo formulare un’ipotesi, ma non vogliamo uscire dalla linea rigorosa che ci siamo imposti: attenersi solo ai fatti. Se ci saranno sviluppi, potremo dare evidenza agli indizi che ci hanno fatto formulare un’ipotesi.