3 giugno 2020, quinto giorno dopo l’assemblea di Banca CARIGE, la sensazione di disagio è ancora più difficile da elaborare. I tantissimi motivi della nostra insoddisfazione, da noi elencati nel passato, che avevano trovato spazio nel sito www.vocedegliazionisti.it, non sono stati ascoltati. Non vogliamo più ripeterli, sarebbe un inconcludente e penoso percorso di autocommiserazione. L’articolo pubblicato ieri sul sito, che condividiamo in toto, ci ha fatto sentire come se fossimo vittime di una persecuzione. Abbiamo avuto l’impressione che l’assemblea del 29 maggio fosse l’atto finale di una tragedia, il cui copione prevedeva l’esproprio dei nostri risparmi. Stiamo maturando una convinzione: se nessuno vuole tutelare i diritti garantiti dalla costituzione, dobbiamo reagire tutti insieme, singolarmente siamo troppo deboli e vulnerabili. I
I lupi ci hanno insegnato che gli individui solitari della loro specie, hanno poche probabilità di sopravvivenza. Ci hanno dimostrato che unendo le loro forze, tutto diventa possibile. E’ molto più agevole e meno dispendioso abbattere una grossa preda in gruppo, che inseguire da soli, per catturarli, animali piccoli e agili. Le probabilità di successo in solitario sono sempre scarse.
Oggi sentiamo la necessità di gridare il nostro sdegno per quanto si è deliberato il 29 maggio, in nostra assenza. Noi grandi assenti, siamo ridotti alla consistenza di una specie in via d’estinzione, nell’azionariato della banca. Noi, che abbiamo sempre detto la nostra in tutte le occasioni, avendo a cuore più il sostegno della nostra Banca, che la giusta remunerazione del capitale investito. Noi che abbiamo sempre risposto quando la banca chiedeva nuova liquidità. Noi che, per la prima volta nella storia della banca, abbiamo chiesto di conoscere come si volesse impiegare il denaro richiesto, dopo averne versato per ben tre volte senza fiatare. Anziché ottenere una legittima risposta, siamo stati zittiti con un commissariamento. Da quel momento non abbiamo ottenuto una chiara risposta alle nostre domande, siamo stati progressivamente cancellati, senza che nessuno provasse nemmeno a verificare se, ciò che abbiamo più volte denunciato, ci fosse stato imposto nel rispetto delle norme.
Siamo indignati, delusi, impoveriti, piegati, ma non spezzati. La resa non fa parte del nostro essere liguri. Siamo tenaci e non abbassiamo la testa e nemmeno lo sguardo. Guardiamo negli occhi chi ha compiuto e avvallato questo esproprio e combatteremo fino a che non sarà fatta giustizia, fino a quando la verità non emergerà chiara e limpida dalla coltre di opacità che ha caratterizzato la gestione della nostra Banca in tutti questi ultimi anni.
Siamo indignati perché le condizioni che hanno condotto all’approvazione di un raggruppamento di azioni da 1.000 a 1, sono derivate da un percorso che ha danneggiato gli azionisti e la banca, perché ha spaventato i correntisti e diminuito la possibilità di generare utili. In quell’assurda situazione, nessuno si era preoccupato di pensare a quella parte di azionisti che, non avendo più denaro da iniettare nella banca, non avrebbero più potuto mantenere la quota di possesso accumulata in tanti anni. Il poter mantenere anche una sola azione, avrebbe avuto un valore simbolico, perché quello economico era azzerato da tanto tempo. Abbiamo l’impressione che cancellando quella riga del conto titoli, si possa fare cadere nell’oblio tutto il passato, costituito dai risparmi depositati in quella che era la Banca dei Liguri. Noi crediamo, invece, che ciò che ci è accaduto vada consegnato alla storia, come esempio di ciò che non debba mai più accadere in una società civile.
Sulla stampa abbiamo letto un articolo riferito al Monte dei Paschi di Siena, al quale è concessa l’autorizzazione al progetto di creare la bad bank per la gestione dei crediti deteriorati. All’interno dell’articolo sono riportati a grandi linee i dettagli dell’operazione e troviamo nuovamente la presenza di Amco. L’avevamo già sentito nominare in Banca CARIGE, senza che fosse trovata alcuna soluzione alla gestione dei crediti in sofferenza, salvo la costrizione a svenderli, con contabilizzazione di perdite che avrebbero arricchito i compratori e fatto da alibi all’imposizione di un nuovo aumento di capitale. Sono dedicate alcune righe agli azionisti di minoranza, che potrebbero ricevere azioni della nuova società titolare del pacchetto crediti deteriorati. Per gli azionisti di banca CARIGE, solo perdite.
Abbiamo letto anche della vicenda Banca Popolare di Bari e dobbiamo costatare come, noi azionisti Carige, abbiamo subito un trattamento completamente diverso: noi abbiamo ricapitalizzato la nostra banca, molti di noi erano pronti a farlo una quarta volta, gli azionisti delle altre banche hanno ottenuto un risarcimento, noi un esproprio.
Qui sotto riportiamo invece, quanto risposto da Carige alle domande di un piccolo azionista che le aveva poste seguendo la procedura informatica prevista dell’assemblea del 29 maggio:
Domanda n.1. Cosa s’intende per “valore della partecipazione posseduta dagli azionisti” che non dovrebbe subire variazioni per il raggruppamento?
Risposta: Come riportato nella Relazione, il raggruppamento comporterà che ciascun azionista riceva un numero minore di azioni che avranno tuttavia una parità contabile implicita superiore; ne consegue, quindi, che il raggruppamento non inciderà sul valore della partecipazione post raggruppamento al netto, ovviamente, delle conseguenze legate alla gestione e negoziazione delle frazioni di azioni ovvero del valore di mercato della partecipazione stessa .
Domanda n. 2. Che fine farà la partecipazione di chi attualmente possiede un numero di azioni inferiore a 1.000?
Risposta: Come riportato nella Relazione, sarà messo a disposizione degli azionisti un servizio per il trattamento delle eventuali frazioni di Azioni non raggruppabili, che avverrà sulla base dei prezzi ufficiali di mercato, qualora intervenga, nel frattempo, un provvedimento di riammissione delle Azioni della Banca a negoziazione, ovvero, laddove ciò non avvenga, sulla base di un altro valore che dovrà essere determinato. Inoltre, prima dell’esecuzione del Raggruppamento, la Banca definirà le modalità idonee per procedere alla quadratura delle operazioni, anche individuando un intermediario disponibile a effettuare tale servizio. La Banca fornirà aggiornamenti nel rispetto della normativa vigente.
Lasciamo a chi ci legge trovare un senso a ciò che ci è accaduto, perché per quanto ci sforziamo non riusciamo a trovarlo. Siamo cresciuti ispirandoci a modelli di ruolo che non hanno nulla in comune con l’esperienza che abbiamo vissuto nell’intento di sostenere la nostra banca in un momento di difficoltà. Dentro di noi sentiamo una forza che ci spinge a reagire con determinazione a continuare a indignarci, a denunciare, a non accettare passivamente che si passi con arroganza sopra i nostri diritti e a proseguire con passione nella ricerca della verità, e della giustizia per chi credeva in una finanza rispettosa dell’articolo 47 della nostra Carta Costituzionale.
Un gruppo di piccoli azionisti.